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I portuali italiani all’attacco del Governo: “Convocateci urgentemente”
In una nota firmata da Ancip, l’associazione italiana delle Compagnie portuali, e dalla Culmv Paride Batini di Genova, i lavoratori portuali italiani, a dir poco spazientiti, chiedono al Governo “un incontro urgentissimo”. Nella missiva inviata ai ministri dei Trasporti (De Micheli) e dell’Economia (Gualtieri), e per conoscenza al premier Conte, ai sindacati confederali e ad […]
In una nota firmata da Ancip, l’associazione italiana delle Compagnie portuali, e dalla Culmv Paride Batini di Genova, i lavoratori portuali italiani, a dir poco spazientiti, chiedono al Governo “un incontro urgentissimo”.
Nella missiva inviata ai ministri dei Trasporti (De Micheli) e dell’Economia (Gualtieri), e per conoscenza al premier Conte, ai sindacati confederali e ad Assoporti, i portuali esprimono “vivissimo disappunto” perché, dopo i vari decreti legge dei mesi scorsi contenenti misure a sostegno del settore, dei lavoratori e delle imprese non è stato ancora emanato nessuno dei Decreti Ministeriali e Interministeriali, previsti dalle leggi, per assegnare le risorse stanziate e per emanare norme di coordinamento e di attuazione e di erogazione delle risorse”.
I camalli aggiungono che a tutt’oggi “nessuna provvidenza è stata concretamente erogata e si procede in modo non uniforme da parte delle singole AdSP, provocando disuguaglianze che non dovrebbero sussistere in periodi normali e ancor di più in un periodo, com’è l’attuale, di emergenza”.
Nella loro nota Ancip e Culmv scrivono che “il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito in legge 17 luglio 2020, n. 77, in particolare l’art. 199 e s. m. e integrazioni, rinvia all’emanazione di Decreti Ministeriali e Interministeriali, l’attuazione dei benefici:
– il comma 1. lettera a) che dispone la riduzione dei canoni di concessione non può essere attuato e si assiste a interpretazioni difformi dei presidenti di AdSP ad esempio sulla corresponsione dei benefici alle imprese che hanno riscontrato una diminuzione del fatturato pari o superiore al 20%. Alcune hanno concesso acconti, altre hanno calcolato il beneficio in modo complessivo (se una riduzione del 50%, si rimborsa il 50%), altre giustamente hanno calcolato la eccedenza tra il 20% e il 50% e riconosciuto il 30% di benefici.
– Il comma 1 lettera b) che dispone i benefici per le Compagnie e Imprese portuali è largamente inattuato e anche in questo caso ogni AdSP procede in modo autonomo. Ci sono casi in cui sono stati concessi acconti alle imprese, altri sono ricorsi a prestiti presso la Regione, in quanto privi di risorse proprie e in attesa di quelle previste dalla legge, altri ancora non hanno concesso alcun ristoro. Inoltre alcune AdSP calcolano nelle giornate di lavoro del 2019 (come è previsto dall’art. 199 appositamente modificato dal Parlamento in sede di conversione) anche le giornate di lavoro svolte dai lavoratori interinali e altre no.
– Non c’è traccia dei DM del MIT per l’attuazione dei commi 6, 7 e 8.
– Non c’è traccia di Decreti interministeriali MIT e MEF per l’attuazione dei commi 10-bis, 10-ter e 10 quater.”
Non poteva mancare poi un punto dedicato all’autoproduzione dei servizi portuali da parte degli armatori: “Non è ancora stata data attuazione all’art.199-bis della predetta legge 77/2020”.
Insomma un bilancio “davvero desolante per l’intero settore portuale che dovrebbe invece essere trattato, quanto meno con l’attenzione che merita rispetto agli sforzi compiuti, e ancora da compiere, per la ripresa del nostro Paese” si legge nella nota.
Che poi ancora aggiunge: “Invece nella legge di bilancio 2020 (testo AC 2790) art. 120 nei vari commi (a proposito si segnala che al comma 6, probabilmente per un refuso, si citano le concessioni di cui agli art. 6 e 18 della legge 84/94. Forse si intende “16” e 18 e comunque viene nuovamente
dimenticato l’art. 17), non figura nessuna norma che riguardi il sostegno ai lavoratori portuali e marittimi! Decisione che riteniamo inaccettabile e da correggere con tutta urgenza da parte del Governo”.
Culmv e Ancip chiedono dunque un immediato incontro con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per discutere dei seguenti temi: 1) Legge di bilancio proposte a sostegno dei lavoratori; 2) Decreti ministeriali attuativi dell’art. 199 della legge 77/2000; 3) Decreto attuativo dell’art.199-bis e controlli delle Autorità competenti; 4) Urgenza delle nomine dei Presidenti delle AdSP in scadenza; 5) Necessità di coordinamento delle AdSP da parte del Ministero vigilante”.