Trieste: nei primi 10 mesi del 2020 rinfuse male, container e rotabili bene
Non ci sono solo i container in forte recupero: nel porto di Trieste un segnale positivo arriva anche dal traffico ro-ro, che nei primi mesi dell’anno è risultato in crescita del 3%, per un totale di 195.000 unità transitate. Nel complesso il traffico containerizzato chiude lo stesso intervallo di tempo con una sostanziale tenuta, ovvero […]
Non ci sono solo i container in forte recupero: nel porto di Trieste un segnale positivo arriva anche dal traffico ro-ro, che nei primi mesi dell’anno è risultato in crescita del 3%, per un totale di 195.000 unità transitate.
Nel complesso il traffico containerizzato chiude lo stesso intervallo di tempo con una sostanziale tenuta, ovvero un calo del 2% e 638mila Teu. Grazie anche alle performance del Tmt, ottobre è però archiviato con una ripresa del +2% (66mila Teu), un risultato che inverte la tendenza dell’anno in corso, e si deve ai traffici con il Far East e il Mediterraneo.
Peggiori, e in linea con lo scenario generale, i dati relativi all’andamento generale dello scalo. Nei primi 10 mesi del 2020 il volume di merce raggiunge i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell’anno precedente. Alla performance negativa contribuiscono principalmente le rinfuse liquide (-12%), con 31.800.000 tonnellate, e le rinfuse solide (-71 %). Quest’ultimo dato, spiega la port authority in una nota, è “riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso”, mentre per le rinfuse solide “il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell’impianto siderurgico della Ferriera di Trieste”.
Arretra del 20% infine il traffico ferroviario, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso “ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina”.
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