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Due ingressi e quattro uscite (di Msc) per Assiterminal. La resa dei conti è arrivata (AGGIORNATO)
Nel mondo dell’associazionismo dei terminal portuali è arrivato il momento della resa dei conti fra due modelli di gestione delle banchine fra loro divergenti: da un lato i terminal controllati dai vettori marittimi e dall’altro i cosiddetti terminalisti conto terzi. Si tratta dell’epilogo di uno scontro che nell’ultimo anno ha visto contrapposti il cosiddetto ‘blocco […]
Nel mondo dell’associazionismo dei terminal portuali è arrivato il momento della resa dei conti fra due modelli di gestione delle banchine fra loro divergenti: da un lato i terminal controllati dai vettori marittimi e dall’altro i cosiddetti terminalisti conto terzi. Si tratta dell’epilogo di uno scontro che nell’ultimo anno ha visto contrapposti il cosiddetto ‘blocco Msc’, intendendo con questa definizione i terminal controllati o collegati al global carrier svizzero, e dall’altro i terminal operator indipendenti e al servizio delle compagnie di navigazione. Per i primi l’attività terminalistica è considerata un centro di costo ed è solo un anello della più ampia catena logistica che i global carrier intendono progressivamente integrare verticalmente, per i secondi è il core business, quello cioè che genera profitto e per i quali l’armatore è una controparte commerciale, non una società collegata. Con tutto ciò che ne consegue in termini di strategia e accordi commerciali.
Parlando in occasione del VII Forum ‘Lo shipping oltre il virus’ il presidente di Assiterminal, Luca Becce, ha annunciato che l’associazione ha ricevuto due domande di ingresso da parte di La Spezia Container Terminal (60% Contship Italia – 40 % Msc) e di Terminal Container Ravenna (70% Sapir e 30% Contship). Finora questi due terminal aderivano solo ad Assologistica dove ancora per il 2021 sembra che rimarranno (insieme ad Assiterminal appunto); poi il gruppo Contship Italia manterrà in quell’associazione solo le società di logistica e trasporto intermodale.
Becce a SHIPPING ITALY ha spiegato che “la richiesta di adesione pervenuta da parte di Lsct e di Rct è stata comunicata al consiglio direttivo” e non c’è motivo per cui non venga accolta. In prospettiva è probabile che Assiterminal e Assologistica per ciò che riguarda i terminal portuali si uniscano: “Noi non stiamo facendo campagna acquisti di terminal ma anzi, lavoriamo con Assologistica per metterci assieme. Il mondo del terminalismo conto terzi ha bisogno di essere unito” ha aggiunto.
Becce ha proseguito confessando anche che “da Assiterminal sono invece da poco usciti per ragioni di carattere economiche (necessaria riduzione di costi) i terminal container Conateco e Trieste Marine Terminal. Così come a inizio anno avevano già comunicato la loro uscita il Terminal Bettolo e il Roma Terminal Container. Anche il Genoa Port Terminal di Spinelli è uscito”. Si tratta di società terminalistiche tutte controllate, collegate o molto affini a Msc. Nel corso del 2020 però Assiterminal ha comunque incrementato la sua base associativa con l’ingresso di Portitalia (Palermo) Icop (Ancona), Vado gateway (Vado Ligure), Sintermar (Livorno), Ase (Ancona) e Asc (Ortona).
Seppure al momento all’interno di Assiterminal rimangono alcuni associati riconducibili alla galassia di Gianluigi Aponte (Terminal Intermodale Venezia e Grandi Navi Veloci ad esempio) è evidente che queste uscite confermano come sia arrivato il momento della resa dei conti fra le due anime che finora hanno convissuto in maniera a dir poco turbolenta. Fresco è ancora il ricordo del duro botta e risposta di alcuni mesi fa tra Becce e Pasquale Legora De Feo (Conateco) sulle divergenti opinioni in tema di fusione Psa-Sech e necessità di un riequlibrio per lo strapotere dei global carrier nei confronti dei terminal container conto terzi.
Nascerà dunque una nuova associazione dei terminalisti portuali ‘capitanata’ da Msc sulla scorta di quanto è successo sul fronte armatoriale con Assarmatori? Questa è certamente una possibilità, così come è anche possibile che i fuoriusciti da Assiterminal confluiscano in Fise Uniport (associazione delle imprese portuali che aveva cercato di ostacolare il matrimonio fra Psa e Sech). Sembra invece escluso che possa entrare a far parte di Federlogistica, l’associazione della logistica aderente a Confcommercio-Conftrasporto presieduta da Luigi Merlo, primario esponente del gruppo Msc in Italia.