Msc vs. Contship a Spezia: l’allarme di Di Sarcina sul rischio fuga di traffici e investimenti
Che nel porto di La Spezia sia in atto un’altra sorta di “resa dei conti”, dopo quella vista a Gioia Tauro, fra Msc e Contship Italia lo ha detto chiaramente il commissario straordinario della port authority, Francesco Di Sarcina, suonando anche l’allarme sul rischio di fuga dei traffici o di uno dei due contendenti. “Con […]
Che nel porto di La Spezia sia in atto un’altra sorta di “resa dei conti”, dopo quella vista a Gioia Tauro, fra Msc e Contship Italia lo ha detto chiaramente il commissario straordinario della port authority, Francesco Di Sarcina, suonando anche l’allarme sul rischio di fuga dei traffici o di uno dei due contendenti.
“Con le attuali dotazioni infrastrutturali il porto di La Spezia non può fare di più di quanto è stato fatto finora” ha detto Di Sarcina intervenendo al VII Forum ‘Lo shipping oltre il virus’. Poi il commissario ha aggiunto: “Bisogna prendere delle decisioni. Il terminal (La Spezia Container Terminal, ndr) deve credere nel porto di La Spezia e investire. Percepiamo un forte attrito fra le due anime di questo terminal”.
Poi Di Sarcina ha lanciato un allarme chiaro e diretto: “Se non trovano un modo di convivere Msc virerà verso altri porti e Contship investirà verso altri lidi”. Una situazione che ha finora condotto la port authority a pazientare nei confronti del concessionario: “Per queste ragioni non abbiamo aggredito il terminal” ha detto.
Anche a proposito del recente annuncio di voler invertire le priorità d’investimento sulle banchine (l’avvio del tombamento della Marina del Canaletto e conseguente posticipo dell’ampliamento del Molo Garibaldi), Di Sarcina ha affermato: “La scelta del terminalista è sensata ma bisogna stare attenti che non sia solo un modo per prendere tempo in vista di un’eventuale vendita che non sappiamo quando verrà finalizzata”. Se e quando un passaggio di quote effettivamente avrà luogo il commissario straordinario ha già fatto sapere che sarà anche l’occasione per “riscrivere l’atto di concessione” che oggi risulta eccessivamente sbilanciato in sfavore della port authority.
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