Epilogo ‘felice’ (come sempre) fra terminalisti e portuali genovesi sul bilancio della Culmv
Come ogni anno terminalisti e lavoratori portuali della Culmv – Paride Batini hanno trovato un accordo per permettere ai secondi di chiudere in pareggio il bilancio dell’esercizio precedente e ai primi di mantenere la flessibilità operativa che la compagnia portuale garantisce loro. Il tutto con il benestare della port authority genovese. Da una nota diramata […]
Come ogni anno terminalisti e lavoratori portuali della Culmv – Paride Batini hanno trovato un accordo per permettere ai secondi di chiudere in pareggio il bilancio dell’esercizio precedente e ai primi di mantenere la flessibilità operativa che la compagnia portuale garantisce loro. Il tutto con il benestare della port authority genovese.
Da una nota diramata da Confindustria Genova si apprende che, dopo il “richiamo alla responsabilità espresso dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, i terminalisti riconfermano la propria volontà di supportare il percorso di risanamento della Compagnia Unica guidato dall’Autorità di Sistema Portuale, attraverso l’elargizione di un contributo a copertura di alcune perdite di esercizio conseguite nel 2019, nell’autonomia gestionale della propria attività d’impresa”. I terminalisti complessivamente verseranno circa 900mila euro mentre l’Autorità di Sistema Portuale in diverse tranche interverrà con oltre 6 milioni di euro sottoscrivendo strumenti finanziari partecipativi.
I terminal operator precisano che “il 2019 è stato un anno record di chiamate e di fatturato per la Culmv; tuttavia siamo consapevoli che, in questo momento di forte difficoltà, un contributo da parte delle nostre imprese consentirebbe alla Compagnia immediato accesso ai benefici legati agli strumenti di partecipazione finanziaria che l’Autorità di Sistema Portuale sta approntando per coprire alcune svalutazioni patrimoniali che Culmv ha registrato a seguito di un contenzioso giudiziario perso in Cassazione nei confronti dell’ex Ministero della Marina Mercantile”.
Ricordanco che in queste settimane sono intercorsi incessanti confronti nell’ambito di tavoli di lavoro presieduti e mediati dall’Autorità di Sistema Portuale, i terminalisti evidenziano che “l’unica condizione necessaria, al fine di poter procedere in questo senso, è la definizione di un contratto quadro e di singoli contratti che stabiliscano le condizioni operative e regolamentari in base alle quali si attuerà la collaborazione tra le imprese portuali e la Culmv nel 2021 e negli anni a venire. La condivisione di una soluzione organica – aggiungono – che implichi il contributo a beneficio della Culmv e che sia costruttiva per tutte le parti, costituisce un elemento di responsabilità dovuto anche nei confronti delle nostre aziende – a loro volta colpite dalla recessione in corso, alcune molto duramente – e soprattutto dei nostri dipendenti diretti. Abbiamo lavorato senza sosta in questa direzione, ma saranno necessarie alcune settimane, sia a noi che a Culmv, per poter discutere accordi operativi oggettivamente complessi”. Il riferimento è ai nuovi accordi commerciali che il presidente della port authority, Paolo Emilio Signorini, aveva preannunciato a SHIPPING ITALY già un paio di mesi fa.
“La garanzia di attuazione di questo percorso è stata fornita dall’Autorità di Sistema Portuale, che ha anche assunto impegni formali nell’ambito del regolamento degli Strumenti Finanziari Partecipativi erogati in favore della Compagnia” fa sapere ancora Confindustria. “Auspichiamo che le funzioni di controllo dell’implementazione del piano di risanamento, che sono in mano all’Autorità di Sistema Portuale, siano da quest’ultima pienamente esercitate, al fine di consentire il raggiungimento di un adeguato livello di efficienza di servizio oltreché di uno stabile equilibrio economico finanziario della Culmv”.
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