Iniziano i problemi di convivenza fra il Mose e i porti commerciali di Marghera e Chioggia
Pino Musolino, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, suona l’allarma sulla convivenza fra Mose e attività portuali in assenza di una conca di navigazione che consenta alle navi di entrare e uscire quando le barriere sono alzate. “Il porto di Venezia sta vivendo delle ore molto difficili poiché si trova a […]
Pino Musolino, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, suona l’allarma sulla convivenza fra Mose e attività portuali in assenza di una conca di navigazione che consenta alle navi di entrare e uscire quando le barriere sono alzate.
“Il porto di Venezia sta vivendo delle ore molto difficili poiché si trova a non avere un accesso al mare in presenza del sistema Mose in azione. Solo questa mattina avevamo 8 navi ferme in rada e 9 in laguna in attesa di uscire. Domani, alla luce delle previsioni che ci sono state comunicate, prevediamo che circa una decina di navi dovranno modificare i propri orari per evitare di rimanere ferme. Purtroppo si sta realizzando tutto quello che avevamo previsto negli ultimi anni: senza una conca di navigazione funzionante che permetta alle navi di entrare e uscire nella laguna anche con le barriere del Mose sollevate i porti di Venezia e Chioggia non possono resistere a lungo e sono destinati a perdere competitività e, di conseguenza, commesse e occupazione” ha detto Musolino.
Che, poi, a proposito delle possibili vie d’uscita aggiunge: “Alcune soluzioni le abbiamo anche prospettate e depositate da tempo, come la necessità di realizzare e istituire il cosiddetto Porto Regolato e la evidente necessità di sistemare al più presto la conca di navigazione, magari riadattandola anche a banchina ad alti fondali. Inoltre, sebbene sia comprensibile che in questa prima fase ancora sperimentale di utilizzo del Mose si stia dando priorità alla sicurezza e al buon funzionamento del sistema e delle procedure, è urgente che si strutturi una cabina di regia, dove l’AdSP dovrà avere necessariamente un ruolo, che possa avere una visione complessiva di tutti i processi, in modo tale da gestire in efficienza anche i traffici portuali”.
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