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Due compagnie di traghetti italiane interessate alla spagnola Trasmediterranea
Secondo quanto riporta la testata giornalistica spagnola Ok Diario ci sarebbero quattro soggetti interessati a rilevare la compagnia di navigazione spagnola Compañía Trasmediterránea dalle mani del gruppo Naviera Armas alle prese con gravi difficoltà finanziarie. I quattro interessati sarebbero Boluda Corporacion Maritima, Balearia e due non meglio identificati “gruppi italiani”. Scontato pensare in primis a […]
Secondo quanto riporta la testata giornalistica spagnola Ok Diario ci sarebbero quattro soggetti interessati a rilevare la compagnia di navigazione spagnola Compañía Trasmediterránea dalle mani del gruppo Naviera Armas alle prese con gravi difficoltà finanziarie. I quattro interessati sarebbero Boluda Corporacion Maritima, Balearia e due non meglio identificati “gruppi italiani”.
Scontato pensare in primis a Grimaldi Group, che negli ultimi anni scorsi non ha mai fatto mistero di voler giocare da buyer la partita del consolidamento nel mercato dei traghetti del Mediterraneo, e Grandi Navi Veloci, che nell’ultimo periodo sta guardando con interesse alla Spagna anche per possibili nuove linee da attivare (in particolare con le isole Baleari pare). Fra gli altri player di mercato italiani interessati a ingrandirsi e ad ampliare la propria presenza oltre confine ci sarebbe anche Caronte & Tourist anche se un’ipotetica acquisizione di Trasmediterranea sarebbe per il gruppo messinese un passo molto grosso finanziariamente.
La compagnia spagnola ha chiesto almeno 100 milioni di euro al Governo attraverso le misure di sostegno all’economia per effetto dell’emergenza Covid-19 (tramite un programma chiamato “Fondo de Apoyo a la Solvencia de Empresas Estratégicas”) ma non intende rendere questa linea di credito convertibile in un pacchetto azionario. Pare piuttosto maggiormente interessata a mettere sul mercato una o più navi della flotta (recentemente due ro-pax sono stati già ceduti in subcharter a Grandi Navi Veloci ad esempio) anche se molti broker marittimi fanno notare che in questo momento scarseggiano inetresse e soldi per fare shopping da parte di altri player.
Non è escluso, peraltro, che uno o più fondi d’investimento possano iniettare altro capitale nella società e più in generale nel gruppo controllante Naviera Armas alle prese con un default sul rimborso dei propri bond e alla disperata ricerca di risorse per rimettere almeno temporaneamente in riequilibrio le casse della compagnia.
A proposito della possibilità che Balearia possa mettere le mani su Trasmediterranea i media spagnoli osservano che l’autorità antitrust potrebbe non concedere il via libera a un’acquisizione che porterebbe a una situazione di quasi monopolio su alcune rotte marittime in particolare verso le isole Baleari.
E forse anche per questo risulta che due società italiane già attive nel business dei traghetti si siano fatte avanti con i fondi d’investimento che controllano larga parte dei bond di Trasmediterranea, per capire quali posano essere i margini d’intervento in quella che rappresenta operazione di salvataggio e un’opportunità di acquisizione (a seconda dei punti di vista).
Sempre secondo quanto riportato dal giornale Ok Diario in un altro articolo, è finita sotto la lente d’osservazione anche un’operazione condotta recentemente da Armas Trasmediterranea con la quale è stata trasferita a due società lussemburghesi la proprietà dei due più moderni traghetti della flotta in vista di una probabile concessione degli stessi asset a fondi d’investimento esteri come garanzia in cambio di nuova liquidità. A far discutere è il fatto che questa operazione sia stata condotta silenziosamente prima di chiedere allo Stato gli oltre 100 milioni di euro di salvagente pubblico anche al fine di estrarre dal perimetro aziendale due degli asset di maggior valore sul mercato. Altra operazione simile, sempre secondo quanto riportano i media spagnoli, sarebbe stata condotta lo scorso giugno quando alla nuova società Armas Trasmediterranea Factoring Sl è stata trasferita la proprietà di ulteriori quattro traghetti. Anche in questo caso il top management ha spiegato che si è trattato di un’azione necessaria per ottenere da due fondi (Apollo e Hps) un prestito subordinato pari a 75 milioni di euro.