One Apus: la conta dei danni sale a 200 milioni di dollari
Non circa 50 milioni di dollari come sembrava dalle prima stime ma bensì quasi 200 milioni è la conta dei danni conseguente al sinistro che ha visto coinvolta la nave portacontainer One Apus che, a causa di condizioni meteomarine particolarmente avverse, ha perso in mare, durante la navigazione nell’Oceano Pacifico, circa 1.900 container. L’incidente è […]
Non circa 50 milioni di dollari come sembrava dalle prima stime ma bensì quasi 200 milioni è la conta dei danni conseguente al sinistro che ha visto coinvolta la nave portacontainer One Apus che, a causa di condizioni meteomarine particolarmente avverse, ha perso in mare, durante la navigazione nell’Oceano Pacifico, circa 1.900 container.
L’incidente è avvenuto mentre la nave era diretta verso la California e a seguito dell’accaduto ha modificato la propria rotta per dirigersi al porto giapponese di Kobe dove è giunta pochi giorni fa e dove sono iniziate le operazioni di sbarco dei container danneggiati in coperta. Un’operazione che richiederà diverse settimane di tempo prima di essere completata. L’entità dei danni ha fatto sì che questo sinistro, per quantità di container persi, fosse paragonato al naufragio della nave Mol Comfort avvenuto sette anni fa con il triste epilogo dell’affondamento dello scafo.
La società WK Webster coinvolta ora nel caso della One Apus ha fatto sapere dopo una prima ricognizione della nave ormeggiata a Kobe che l’entità del sinistro potrebbe raggiungere i 200 milioni di dollari perché, oltre ai 1.816 container persi in mare dalle nave, c’è un numero molto elevato di box rimasti sulla copra della nave ma che hanno subito danni elevati e per questo saranno da risarcire.
Dalle prime immagini dall’alto ottenute con l’ausilio di un drone si è appreso che delle 22 baie di carico esistenti sulla coperta della nave, sono sei sono rimaste intatte mentre le altre risultano collassate. Sulla One Apus i container erano stivati su 20 file e fine a 6/8 tiri in altezza per un calcolo di circa 2.250 container potenzialmente danneggiati (circa 4.500 Teu se si considera che quasi tutti erano box da 40’).
Forse già oggi, a seguito di un incontro fra compagnia di navigazione, assicuratori e altri stakeholder coinvolti, verrà deciso se procedere con la dichiarazione di general average (avaria comune).
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