Gare per il rimorchio portuale: il Mit detta alle Capitanerie le nuove regole
Con l’avvicinarsi del 2021 il Corpo delle Capitanerie di Porto torna a pensare alle gare pubbliche da bandire per assegnare in concessione i servizi di rimorchio portuale dopo che il ‘Decreto rilancio’ della scorsa primavera aveva messo in stand by tutte le procedure allungando di un anno le scadenze. Nei mesi scorsi il Ministero delle […]
Con l’avvicinarsi del 2021 il Corpo delle Capitanerie di Porto torna a pensare alle gare pubbliche da bandire per assegnare in concessione i servizi di rimorchio portuale dopo che il ‘Decreto rilancio’ della scorsa primavera aveva messo in stand by tutte le procedure allungando di un anno le scadenze.
Nei mesi scorsi il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva invitato le Capitanerie a valutare l’opportunità di procedere a una riorganizzazione del servizio di rimorchio a seguito del calo della domanda da parte delle navi in conseguenza del minor traffico marittimo registrato quest’anno nei porti italiani a causa della pandemia di Covid-19.
Con una circolare di pochi giorni fa proprio il dicastero guidato da Paola de Micheli ha fornito alle aziende interessate alcuni chiarimenti sui possibili impatti che il Covid-19 potrebbe avere sulle procedure di gara per l’assegnazione delle nuove concessioni del servizio di rimorchio previste ripartire a breve posto. Un’analisi effettuata dal Ministero e relativa all’attività del 2020 ha osservato com’è ovvio un generalizzato calo della domanda del servizio di rimorchio rispetto al 2019 e ci si è dunque posti l’interrogativo su come questo potesse eventualmente inficiare i bandi di gara che devono necessariamente tenere conto dell’attività svolta nel corso degli ultimi anni.
Tutte le Capitanerie di porto (in particolare quelle i cui scali hanno evidenziato una significativa contrazione della domanda nell’anno 2020), congiuntamente alle Autorità di Sistema Portuale competenti e con il coinvolgimento delle associazioni di categoria interessate (Assorimorchiatori e Federimorchiatori), sono state invitate a svolgere un’attenta valutazione dell’assetto organizzativo del servizio sulla base delle prospettive di traffico future.
A proposto quindi delle indicazioni precise sulle annualità cui fare riferimento per i dati di fatturato e di costo del servizio ai fini della determinazione del costo massimo del servizio da porre a gara e della prima determinazione delle tariffe post-gara, il Ministero ha previsto la possibilità di prescindere dall’annualità 2020 qualora i dati operativi riferiti a questo anno dovessero rivelarsi non rappresentativi del reale andamento del mercato visto nella prospettiva pluriennale della concessione. Pertanto il Mit ha disposto che, per le procedure di gara avviate nell’anno 2021, potrà essere considerato, con apposita motivazione, il biennio 2018/2019 e per le gare avviate nel 2022 i dati degli anni immediatamente prossimi al 2020 e cioè quelli del 2019 e del 2021.
Oltre a ciò, nella circolare del dicastero romano competente viene anche precisato che dovranno comunque essere prese in considerazione eventuali variazioni di operatività del porto registrate nell’anno 2020 nel caso producano effetti stabili sulla domanda del servizio (ad esempio la dismissioni di terminal o impianti).
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