Possono rientrare i marittimi bloccati a bordo della Mba Giovanni e Antonella Lembo
Si è finalmente sbloccata la situazione dei marittimi imbarcati a bordo delle navi italiane Mba Giovanni e Antonella Lembo, ferme in Cina al largo del porto di Huanghua da diversi mesi con il proprio equipaggio per via di una disputa commerciale tra il paese e l’Australia e delle restrizioni legate dalla pandemia. “Grazie anche all’incisiva […]
Si è finalmente sbloccata la situazione dei marittimi imbarcati a bordo delle navi italiane Mba Giovanni e Antonella Lembo, ferme in Cina al largo del porto di Huanghua da diversi mesi con il proprio equipaggio per via di una disputa commerciale tra il paese e l’Australia e delle restrizioni legate dalla pandemia.
“Grazie anche all’incisiva azione diplomatica posta in essere dalla nostra rappresentanza diplomatica a Pechino, lo scorso 21 dicembre abbiamo finalmente ottenuto conferma dell’autorizzazione allo sbarco dei marittimi italiani (tredici persone, ndr) nel porto di Huanghua” ha scritto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una missiva datata già 24 dicembre (ma resa nota solo oggi) e indirizzata ai sindaci di Napoli, Livorno e di altre città che nelle scorse settimane si erano mobilitati per risolvere l’impasse.
La Farnesina, ha spiegato Di Maio, ha lavorato “in stretto e continuo raccordo con l’ambasciata italiana a Pechino”, mantenendo “un contatto costante con gli armatori delle due navi e soprattutto con i nostri connazionali per monitorarne le condizioni di salute” e svolgendo una opera di “sensibilizzazione” a “più riprese” ai “più alti livelli”. La quale ha poi dato come frutto il rilascio dell’autorizzazione allo sbarco, per la quale il ministro degli Esteri ha ringraziato il suo omologo della Repubblica Popolare Cinese Wang Yi.
Nella missiva, Di Maio aggiungeva di essere certo che questo sviluppo sarebbe stato “apprezzato dagli armatori” il quali “non mancheranno di espletare le misure necessarie al fine di giungere a un avvicendamento degli equipaggi, così da permettere ai nostri connazionali di poter finalmente fare rientro in Italia”.
Ed effettivamente la soddisfazione degli armatori, in particolare della associazione di rappresentanza, non si è fatta attendere. In una nota Confitarma ha espresso il suo “entusiasmo per la notizia” e “grande apprezzamento per la delicata e complessa azione diplomatica portata avanti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale insieme all’Ambasciata d’Italia a Pechino e con il coordinamento del VI Reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera”.
Il presidente Mario Mattioli in particolare della risoluzione del caso come di un “regalo, non solo per le famiglie dei marittimi, che potranno riabbracciare i loro cari, ma anche per tutto l’armamento italiano e, in particolare, per Confitarma che in tutti questi mesi ha sempre lavorato in sinergia con le società interessate e tutte le autorità competenti per la migliore soluzione della vicenda”.
Mattioli ha anche auspicato una rapida soluzione anche per i casi di tutti gli altri marittimi ancora bloccati a causa delle restrizioni imposte dai governi per fronteggiare la pandemia e ribadito l’urgenza di un riconoscimento formale che identifichi i marittimi come lavoratori chiave.
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