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Presentati i progetti della nuova diga del porto di Genova e l’aggiornamento sulle opere del piano straordinario
Sono due le soluzioni più probabili (sulle tre totali) che l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure intende adottare per dotare il bacino portuale di Genova Sampierdarena di una nuova diga. La prima, secondo quanto illustrato dal riconfermato presidente della port authority, Paolo Emilio Signorini, durante un convegno a Terrazza Colombo prevede all’imboccatura di Levante […]
Sono due le soluzioni più probabili (sulle tre totali) che l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure intende adottare per dotare il bacino portuale di Genova Sampierdarena di una nuova diga. La prima, secondo quanto illustrato dal riconfermato presidente della port authority, Paolo Emilio Signorini, durante un convegno a Terrazza Colombo prevede all’imboccatura di Levante la demolizione dell’ultimo tratto di diga e la sua ricostruzione più al largo. La seconda ipotesi, sulla quale il presidente dei terminalisti in Confindustria Genova Beppe Costa ha espresso la propria preferenza, prevede invece la costruzione di una seconda diga al largo e l’abbattimento di una parte centrale di quella esistente all’altezza dei terminal Bettolo e Spinelli.
L’obiettivo di quest’opera, ha ricordato Signorini, è quello di garantire l’accesso in sicurezza nel bacino portuale di Sampierdarena delle grandi portacontainer e delle navi da crociera più grandi (lunghe) esistenti oggi al mondo. Non a caso lo stesso presidente ha sottolineato che “Bettolo” sarà “uno dei terminal maggiormente beneficiari della nuova diga”. A questo proposito a gennaio partirà anche il ‘debat public‘ (Beppe Costa si augura “non sia come è stato quello sulla gronda autostradale”) che il presidente della port authority ha preannunciato “verrà avviato l’8 gennaio” e per l’occasione arriverà anche la Ministra dei trasporti Paola De Micheli”. Ma “non durerà molto: un mese o un mese e mezzo”. L’opera costerà 823 milioni di euro e il bando per il definitivo appalto della progettazione esecutiva e dei lavori dovrebbe avere luogo nella seconda metà del 2021.
I lavori della nuova diga, così come altre opere inserite nel piano straordinario triennale delle opere previsto dal Decreto Genova (concepito dopo il crollo del ponte Morandi) devono necessariamente essere banditi entro la fine del prossimo anno, termine ocon il quale giunge a scadenza il piano iniziato nel 2019. Fino ad oggi l’unico grosso appalto già aggiudicato dal commissario Marco Rettighieri per un valore di quasi 150 milioni di euro è stato quello che vedrà un raggruppamento d’imprese con capofila Pizzarotti & C occuparsi dei nuovi interventi sulla viabilità portuale sia per la progettazione definitiva ed esecutiva, sia per la realizzazione degli interventi stradali. Il totale delle opere comprende il prolungamento della sopraelevata portuale, la nuova viabilità di collegamento San Benigno-Calata Bettolo, la realizzazione completa della strada La Superba, l’autoparco di Ponente, il nuovo ponte del Papa e il dragaggio sottostante.
Nelle slide che hanno accompagnato il bilancio di Signorini sull’attuazione del piano straordinario, l’AdSP ha inserito nel 2020 altre 380 milioni di euro di opere anche se lo stesso presidente ha ammesso che una parte di queste saranno effettivamente aggiudicate solo nei primi mesi del prossimo anno. Spiccano in particolare gli interventi sulla rete ferroviaria di ultimo miglio a Sampierdarena, l’abbattimento e ricostruzione del viadotto che collega il terminal container di Prà con il casello autostradale (fine lavori a giugno 2023), la ristrutturazione dell’ex silos Hennebique (in parte destinato a diventare terminal crociere) e l’ampliamento dell’aeroporto di Genova.
Fra i grandi lavori da aggiudicare entro la fine del 2021 ci sarà, oltre alla nuova diga, l’ampliamento (meglio noto anche come ribaltamento a mare) dei cantieri navali di Sestri Ponente in concessione a Fincantieri. La diga come detto vale circa 823 milioni di euro mentre l’intervento sul cantiere navale a carico della port authority ne vale altri 480 milioni. Signorini ha sottolineato come queste due opere consentiranno al porto di Genova “di costruire e di accogliere le più grandi navi da crociera” esistenti sul mercato. “Genova e Monfalcone saranno i due cantieri di punta in Italia (per Fincantieri, ndr) per la costruzione delle grandi navi” ha aggiunto.
Fra gli altri interventi principali previsti dal piano straordinario rimangono ancora da aggiudicare gli investimenti sull’infrastruttura ferroviaria che collega il parco Campasso con il terminal Bettolo e il parco Rugna (17,5 milioni di euro di lavori in capo a Rfi che dovrebbero partire nel terzo trimestre del 2021), la realizzazione a Calata Sanità di un nuovo fascio di sei binari da 500 metri di lunghezza al servizio dei terminal Sech e Bettolo (4,5 milioni che l’AdSP punta ad appaltare a metà del 2020) e infine interventi per il cold ironing nel porto storico di Genova destinati alle banchine dove ormeggiano traghetti e navi da crociera (20 milioni di euro che la port authority confida di aggiudicare negli ultimi mesi del 2021).
Nessun cenno infine è stato fatto al progetto Zena Cruise Terminal, il nuovo terminal crociere proposta da Costa a Calata Gadda che un anno fa era stato inserito nel piano straordinario delle opere e che ora potrebbe essere stato accantonato dal momento che Regione Liguria, Comune di Genova e AdSP hanno chiaramente espresso la loro preferenza affinché Costa e Msc Crociere convivano e operino congiuntamente a Stazioni Marittime.