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Velocypher: il nuovo romanzo di Guido Barbazza ambientato su una nave autonoma
C’è sempre un momento della storia in cui un romanzo anticipa il futuro. Lo spreco delle risorse, il tempo che corre, le forze che non possiamo controllare e la tecnologia, lo strumento più potente che abbiamo. Quali sono i possibili scenari futuri? In molti se lo chiedono e le risposte sono le più diverse, ma […]
C’è sempre un momento della storia in cui un romanzo anticipa il futuro. Lo spreco delle risorse, il tempo che corre, le forze che non possiamo controllare e la tecnologia, lo strumento più potente che abbiamo. Quali sono i possibili scenari futuri? In molti se lo chiedono e le risposte sono le più diverse, ma c’è una cosa su cui non possiamo avere dubbi: dobbiamo diminuire l’impatto sulle risorse e gli ambienti e migliorare i processi, crescere senza distruggere noi stessi e ciò che abbiamo intorno. In sintonia e simbiosi con la natura. C’è una grandissima opportunità che è anche la più semplice: è tempo di umanizzare la tecnologia, mettendola totalmente al servizio delle persone e dell’ambiente ed evitando che succeda il contrario. Come? Ce lo racconta Guido Barbazza, un manager che ha iniziato come macchinista sulle navi, nel suo nuovo romanzo di avventure di mare, macchine, paure, conoscenza e coraggio. Il titolo è Velocypher, un romanzo di fantascienza ambientato su una nave autonoma: una grande avventura di mare, tecnologia, di un futuro possibile e di un passato ricco di insegnamenti da non dimenticare.
“Buio, silenzio, gelo. Il vortice increspato scorreva velocissimo tutto attorno al modulo di appontaggio, lo avvolgeva, lo stritolava nell’oscurità immensa. Solo l’esiguo spessore dello scafo separava quell’ambiente ostile dal confortevole tepore della cabina. Al suo interno si udiva solo il sibilo continuo, il ronzare potente e le leggere, persistenti, vibrazioni del propulsore. Nella soffice oscurità ogni cosa era appena toccata dalla luce soffusa dei pannelli della strumentazione, che esaltava i profili, le cavità, disegnava le sagome. Tutto era fermo, immobile, pietrificato. Fino al momento in cui uno schermo si accese, lanciando come un faro nella notte una intensa luce azzurra, che andò a disegnare una sequenza di segni e numeri sul casco del pilota.”
Guido Barbazza, grazie alla sua professione prima di capitano, poi di ingegnere e infine di manager di una società multinazionale nel settore industriale-marittimo, ha viaggiato molto per il mondo e, da qualche tempo, ha deciso di dare voce alle proprie esperienze attraverso racconti e romanzi.
È autore dei libri Salvate il Generale! (Frilli), Il Diavolo all’Acquasanta (De Ferrari), Rewind (De Ferrari), Il genovese volante (Il Canneto). È coautore dei libri Antologia Praese (Nuova Editrice Genovese) e Pra’ qui Pra’ là (Feguagiskia’ Studios Edizioni). Per Magenes ha pubblicato i romanzi Uomini Neri e Il macchinista.