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Gli operatori chiedono un tecnico (non un politico) alla presidenza dei porti di Catania e Augusta
“Il nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale deve essere un autorevole esponente del settore con comprovate capacità e deve avere un forte legame con il territorio.” Lo chiede Unionports, associazione di imprenditori che operano nel settore della portualità, in una nota dedicata alla futura giuda dell’ Ente che accorpa i […]
“Il nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale deve essere un autorevole esponente del settore con comprovate capacità e deve avere un forte legame con il territorio.” Lo chiede Unionports, associazione di imprenditori che operano nel settore della portualità, in una nota dedicata alla futura giuda dell’ Ente che accorpa i porti di Augusta e Catania. Il mandato dell’attuale vertice, Andrea Annunziata, scadrà ad aprile e il suo nome è già da qualche mese tra i favoriti per andare la poltrona di presidente dei porti campani.
Davide Fazio, presidente di Unionports, afferma: “Già circolano vari nomi e apprendiamo con soddisfazione che due nostri imprenditori hanno ufficialmente manifestato interesse al ministero delle Infrastrutture per la loro eventuale nomina presentando curriculum di tutto rispetto”. Si tratta dei due associati Luigi Boccadifuoco e Dario Romeo. Il primo titolare di una agenzia marittima e spedizioniere di Siracusa, laureato in Economia e commercio, già membro del comitato portuale della Autorità e attualmente componente del tavolo di partenariato della Autorità portuale nonchè della relativa commissione consultiva. Il secondo laureato in Fisica nucleare e in Ingegneria civile e ambientale, esperto nei servizi portuali e nella tutela dell’ambiente marino con lunga esperienza nel Comitato portuale dell’Autorità, e attualmente componente dell’organismo di partenariato nell’Autorità portuale per la Sicilia orientale.
“Auspichiamo che le due candidature vengano prese in considerazione dal Ministero e dai decisori politici, uscendo da logiche strettamente partitiche e promuovendo invece il territorio e le sue competenze” è la conclusione di Fazio.