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Le compagnie protestano contro il prolungato stop alle crociere imposto con l’ultimo Dpcm
“A valle dell’ultimo Decreto Legge emanato dal Governo, Clia (Cruise Lines International Association) prende atto dell’estensione delle restrizioni in essere oltre la data inizialmente prevista del 6 gennaio. In vista della ripresa delle operazioni, tiene tuttavia a sottolineare che il settore crocieristico costituisce un unicum grazie al rigoroso protocollo sanitario in uso. Adottato fin da […]
“A valle dell’ultimo Decreto Legge emanato dal Governo, Clia (Cruise Lines International Association) prende atto dell’estensione delle restrizioni in essere oltre la data inizialmente prevista del 6 gennaio. In vista della ripresa delle operazioni, tiene tuttavia a sottolineare che il settore crocieristico costituisce un unicum grazie al rigoroso protocollo sanitario in uso. Adottato fin da agosto, il protocollo ha dimostrato di funzionare in maniera adeguata, riuscendo a far viaggiare fino ad oggi in modo responsabile e sicuro oltre 60.000 crocieristi, inserendoli di fatto all’interno di una bolla di protezione anche a salvaguardia delle comunità locali e senza rappresentare alcun peso – né economico né organizzativo – per le strutture sanitarie a terra”.
Con questa nota l’associazione internazionale delle compagnie crocieristiche contesta la scelta del Governo di prolungare, almeno fino a metà gennaio, lo stop imposto anche alle vacanze a bordo. Clia afferma che “gli stessi auspici sono condivisi dagli equipaggi delle navi, tra cui molte migliaia di marittimi italiani, tornati a bordo tra Natale e Capodanno per osservare il periodo di quarantena necessario a riprendere a navigare, come originariamente previsto subito dopo l’Epifania, insieme alle compagnie di crociera che hanno sostenuto investimenti notevoli per armare le navi e tenerle pronte alla ripartenza”.
L’associazione poi aggiunge che “anche il protocollo adottato in Italia dalle navi da crociera ha richiesto ingenti investimenti da parte delle compagnie, sia per la messa a punto sia per la sua implementazione a bordo e a terra. Esso rappresenta, inoltre, un caso unico al mondo, nel settore crocieristico come in quello del turismo e dell’ospitalità in generale. Sviluppato insieme alle autorità italiane, nazionali e locali, il protocollo tiene infatti conto degli input dei migliori virologi, medici ed esperti di fama internazionale, di istituti clinici e università specializzate, e ha mostrato la straordinaria capacità dell’Italia di approntare soluzioni innovative”.
Tra le misure previste dal protocollo vi sono lo screening sanitario universale degli ospiti e dei membri dell’equipaggio prima dell’imbarco con i tamponi Covid-19 (antigene e Pcr se necessario, anche durante la crociera) oltre al controllo della temperatura, la compilazione di un questionario sanitario, le procedure di igienizzazione e pulizia degli ambienti con l’utilizzo di prodotti disinfettanti di tipo ospedaliero, il potenziamento dei servizi medici a bordo, un piano di emergenza attuabile in stretta collaborazione con le autorità di terra competenti nell’eventualità anche solo di un caso sospetto a bordo, tecnologia di ultima generazione per il contact tracing di tutte le persone a bordo delle navi.