L’Ue impone dazi antidumping sull’acciaio importato dalla Turchia
La Commissione Europea ha introdotto, a partire da oggi (8 gennaio 2021, ndr) nuovi dazi sulle importazioni di alcuni prodotti di acciaio dalla Turchia per contrastare il dumping messi in atto da operatori del paese. Le merci interessate dal provvedimento sono nel dettaglio “prodotti laminati piatti di ferro, di acciai non legati o di altri […]
La Commissione Europea ha introdotto, a partire da oggi (8 gennaio 2021, ndr) nuovi dazi sulle importazioni di alcuni prodotti di acciaio dalla Turchia per contrastare il dumping messi in atto da operatori del paese.
Le merci interessate dal provvedimento sono nel dettaglio “prodotti laminati piatti di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati, anche arrotolati (compresi i prodotti tagliati su misura e in nastri stretti), semplicemente laminati a caldo, non placcati né rivestiti, originari della Turchia”.
Nel dettaglio, i produttori saranno toccati in diversa misura: a Çolakoğlu Metalurji A.Ş. sarà applicato un dazio aggiuntivo del 7,6%, a Borçelik Çelik Sanayii Ticaret A.Ş. e Ağir Haddecilik A.Ş. del 5,9%, al Gruppo Erdemir: — Ereğli Demir ve Çelik Fabrikalari T.A.S. – İskenderun Demir ve Çelik A.Ş. del 5,4%) e a Habaş Sinai ve Tibbi Gazlar İstihsal Endüstrisi A.Ş.del 4,8%). Agli altri operatori non citati espressamente verrà applicata la misura più elevata, ovvero del7,6%.
L’inchiesta della Commissione era stata avviata lo scorso 14 maggio dopo una denuncia presentata da Eurofer, ovvero la European Steel Association, che rappresenta circa il 25% dei produttori comunitari ‘concorrenti’ dei turchi e a cui aderisce anche Federacciai. Tra i suoi membri figurano Arvedi, Arcelor Mittal, Riva Forni Elettrici, Tata Steel e Thyssenkrupp.
Secondo la Commissione Europea, il consumo di acciaio nell’Unione nel 2019 è stato inferiore del 4% a quello del 2016, mentre nello stesso intervallo di tempo la quota importata dalla Turchia è passata dal 2,8% all’8,1%, anche per via delle misure disposte ‘contro’ altri paesi esportatori come Brasile e Cina. Nonostante il crollo generalizzato del prezzo di prodotti turchi, quello dell’acciaio è invece rimasto significativamente più basso di quello dei concorrenti europei.
I dazi introdotti oggi resteranno in vigore per sei mesi, termine entro il quale l’indagine dovrebbe essersi chiusa accertando (o smentendo) il ricorso a dumping da parte dei produttori turchi.
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