Assoporti e (alcune?) AdSP in supporto del Mit nel ricorso alla Corte di Giustizia Ue
L’Assemblea di Assoporti si è riunita in video conferenza per discutere del ricorso alla Corte di Giustizia Europea preannunciato dalla Ministra De Micheli relativamente alla procedura che riguarda la tassazione dei porti. “Il Governo ha correttamente ritenuto di difendere il modello italiano di gestione dei porti che si basa sullo Stato come regolatore e che […]
L’Assemblea di Assoporti si è riunita in video conferenza per discutere del ricorso alla Corte di Giustizia Europea preannunciato dalla Ministra De Micheli relativamente alla procedura che riguarda la tassazione dei porti. “Il Governo ha correttamente ritenuto di difendere il modello italiano di gestione dei porti che si basa sullo Stato come regolatore e che tutela il demanio e l’interesse nazionale. Un modello che Assoporti ha sempre sostenuto” spiega in una nota l’associazione. Che poi aggiunge: “Per rafforzare l’azione della comunità portuale a sostegno della Ministra, è stato deciso di procedere con i ricorsi cosiddetti ad adiuvandum, sia da parte di ogni singola Autorità Portuale, che dalla stessa Assoporti, nelle modalità che saranno concordate con gli uffici del Ministero nei prossimi giorni”. Sarà da capire se tutte o solo alcune delle port authority italiane si schiereranno apertamente a favore della posizione decisa dalla ministra De Micheli perché non è un mistero che alcuni presidenti (Signorini a Genova e Spirito a Napoli) avrebbero visto di buon occhio un cambio di modello rispetto a quello esistito finora (dal ’94 a oggi le AdSP sono enti pubblici non economici; alternative potevano essere enti pubblici economici oppure Spa a controllo pubblico).
A margine dell’assemblea di lunedì, il presidente di Assoporti Daniele Rossi ha così commentato: “L’Associazione ha condiviso la decisione della Ministra e dei suoi uffici di ricorrere alla Corte di Giustizia, e abbiamo definito le modalità di sostegno concreto di questa iniziativa. Era doveroso discuterne internamente per giungere a una posizione unitaria dei porti italiani a supporto dell’azione della Ministra”.
Prima di Assoporti avevano pubblicamente espresso il proprio supporto alla decisione della Ministra dei trasporti anche i sindacati confederali. “Finalmente una posizione chiara e netta così come avevamo già auspicato quando la Commissione Europea aveva minacciato il provvedimento di infrazione nei confronti dell’Italia sulla tassazione delle Autorità di Sistema Portuale” hanno dichiarato Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. “Il ricorso alla Corte Europea è un punto di partenza dell’azione politica che l’intero cluster portuale deve avviare a sostegno delle evidenti differenze tra le nostre Authority e quelle degli altri paesi europei. Il nostro modello va difeso tutti assieme e sostenuto con chiarezza e determinazione”.
Secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti “il ruolo che attualmente esercitano questi enti pubblici, non economici ad ordinamento speciale, così come definiti dalla legge 84/94 che regola il mercato delle operazioni portuali, è di amministrare le aree demaniali e promuovere i nostri scali, andando così di fatto a svolgere un servizio di interesse generale e non di certo distorsivo del mercato. È fondamentale quindi preservare questo assetto giuridico proprio per preservare il ‘bene pubblico’ e la libera concorrenza con le regole tracciate nella legislazione portuale”.
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