Deposito Gnl, terminal container, dighe: nel 2020 ad Augusta e Catania avviate opere per 350 milioni
L’AdSP del Mare di Sicilia Orientale, sotto cui ricadono i porti di Catania e Augusta, ha descritto come “positivo oltre qualsiasi aspettativa” il ‘bilancio’ degli investimenti avviati nel 2020, per opere del valore di circa 350 milioni. La lista degli interventi eseguiti o in fase di esecuzione stilata dall’ente comincia con Augusta e vede citati […]
L’AdSP del Mare di Sicilia Orientale, sotto cui ricadono i porti di Catania e Augusta, ha descritto come “positivo oltre qualsiasi aspettativa” il ‘bilancio’ degli investimenti avviati nel 2020, per opere del valore di circa 350 milioni.
La lista degli interventi eseguiti o in fase di esecuzione stilata dall’ente comincia con Augusta e vede citati tra gli altri i lavori per i futuri terminal container e deposito Gnl.
Riguardo al primo, l’insieme di interventi (per 48 milioni di euro) l’AdSP spiega che è “stata effettuata la consegna dei lavori per la realizzazione delle opere a terra” e ricorda che il progetto è finanziato per circa 28 milioni con fondi PON Infrastrutture e Reti 2014-2020. Relativamente al deposito di Gnl, l’authority spiega ora che si procederà con la progettazione e costruzione dell’impianto, ricordando che questo prevede l’impego di unità galleggianti. L’elenco prosegue con gli interventi sulla diga foranea (rifiorimento e ripristino statico): sono stati realizzati circa 1.600 massi sui circa 2.000 previsti in appalto, ovvero l’80%, e si prevede quindi la conclusione dei lavori il prossimo mese di febbraio.
I lavori portati avanti ad Augusta hanno compreso anche opere civili di adeguamento e rafforzamento di circa 150 metri lineari di banchine del porto commerciale (oggi è in fase di progettazione il secondo stralcio di interventi, per l’adeguamento di ulteriori 200 metri). Altre opere di manutenzione straordinaria di banchine e piazzali del porto e della Nuova Darsena servizi stanno avanzando con l’elaborazione del rilievo topografico e batimetrico, cui seguirà la redazione del progetto esecutivo ad opera del Provveditorato Interregionale delle opere pubbliche, per un costo stimato 12 milioni. Relativamente infine ai collegamenti ferroviari (con la linea Siracusa – Catania) è stata selezionata una soluzione, ora allo studio di Rfi e che prevede un costo di 50 milioni di euro. Il progetto verrà ultimato entro 250 giorni ed è considerato strategico per mantenere Augusta quale porto core all’interno della programmazione infrastrutturale Europea delle reti Ten-T.
Passando a Catania, anche qui compare un intervento (rifiorimento e potenziamento) per la diga foranea. L’AdSP ha spiegato che il mese scorso è stato consegnato il relativo progetto esecutivo dell’opera, dal costo stimato di 70 milioni, e evidenziato che questo è stato segnalato al Ministero per proporne l’inserimento nel Pnrr, ovvero il Recovery Plan.
Nel porto di Catania si è inoltre proceduto con l’acquisizione del progetto definitivo per la costruzione della Stazione Marittima presso lo sporgente centrale, mentre è ora allo studio la rettifica della banchina 13-14 per consentire l’attracco di mega navi da crociera, in vista dell’auspicata ripresa di questo tipo di traffici.
Altri interventi hanno riguardato la manutenzione straordinaria del sedime portuale (costo 3,2 milioni, fine lavori prevista entro gennaio 2021), nonché il consolidamento e adeguamento delle banchine 16, 17 e 18 (costo stimato 14 milioni).
L’authority segnala inoltre che sono state accolte le sue proposte di finanziamento sul fondo del Ministero Infrastrutture e Trasporti per alcune progettazioni tra cui quelle per l’allargamento della banchina interna del molo foraneo, tra la radice ed il pennello est del porto di Catania (407.000 euro) e la realizzazione del distretto della cantieristica navale ad Augusta (315.000 euro).
Importante inoltre la redazione del Documento di Pianificazione Strategica di Sistema, primo passo verso la redazione del Piano Regolatore del Sistema Portuale del Mare di Sicilia, ora al vaglio della Regione, mentre è stata definita anche la redazione del Documento di Pianificazione Energetico Ambientale, che punta ad individuare le opere da realizzare per ridurre l’impiego di energie da fonti fossili.
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