Naviera Armas e Trasmediterranea finanziariamente salve ma a un costo
Naviera Armas e la controllata Trasmediterranea, secondo quanto riportano fonti di stampa spagnole, avrebbe chiuso un accordo con i creditori un accordo che consente al grupo spagnolo attivo nel mercato dei traghetti di proseguire ‘in bonis’ con l’attività. Il debito di 240 milioni di euro contratto con alcuni fondi d’investimenti (Barings, Bain Capital, Cheyne Capital […]
Naviera Armas e la controllata Trasmediterranea, secondo quanto riportano fonti di stampa spagnole, avrebbe chiuso un accordo con i creditori un accordo che consente al grupo spagnolo attivo nel mercato dei traghetti di proseguire ‘in bonis’ con l’attività. Il debito di 240 milioni di euro contratto con alcuni fondi d’investimenti (Barings, Bain Capital, Cheyne Capital e JPMorgan) è stato infatti convertito in capitale e la compagnia riceverà anche un prestito ponte da 100 milioni per dare ossigeno finanziario alle casse.
La famiglia Armas proprietaria dell’omonimo gruppo manterrà saldamente il controllo della società anche se dovrà mettere mano al portafogli iniettando nell’azienda 40 milioni di euro derivanti dalla vendita del traghetto veloce Villa De Tenor.
Negli ultimi mesi sempre da fonti di stampa spagnole era emerso che per la controllata Trasmediterranea si fossero fatti avanti quattro pretendenti fra cui due gruppi italiani che, secondo indiscrezioni riportate da SHIPPING ITALY, sarebbero stati Grimaldi Group e Grandi Navi Veloci.
In Italia prosegue invece il confronto fra Moby e i suoi creditori (banche e obbligazionisti) per la ristrutturazione del debito da circa 550 milioni di euro, di cui 300 relativi al bond in scadenza nel 2023.
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