ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
Nel 2020 il traffico container in Italia è stato ancora superiore a 10 milioni di Teu
In attesa delle statistiche definitive e ufficiale che Assoporti pubblicherà nel corso del primo semestre dell’anno, SHIPPING ITALY è in grado di fornire alcuni dati di preconsuntivo sul traffico container movimentati dai porti italiani nell’anno appena concluso grazie alle informazioni fornite dai singoli terminal operator. Si tratta dei terminal che movimentano regolarmente container, dunque manca […]
In attesa delle statistiche definitive e ufficiale che Assoporti pubblicherà nel corso del primo semestre dell’anno, SHIPPING ITALY è in grado di fornire alcuni dati di preconsuntivo sul traffico container movimentati dai porti italiani nell’anno appena concluso grazie alle informazioni fornite dai singoli terminal operator. Si tratta dei terminal che movimentano regolarmente container, dunque manca all’appello il traffico residuale delle altre banchine dei vari scali italiani.
Nel 2020 il totale dei Teu complessivamente imbarcati e sbarcati in giro per lo Stivale è stato di circa 10,5 milioni di Teu, di cui poco più di 3 milioni di Teu presso il porto di transhipment di Gioia Tauro (la quota di trasbordo sarà però superiore perché alcuni scali come Genova, Trieste e Livorno hanno un ruolo secondario ma rilevante in questo segmento di mercato). Nel 2019, secondo i dati ufficiali di Assoporti, il totale dei traffici container nei porti italiani era stato di 10.770.017 Teu, di cui 3.572.042 di transhipment e 7.197.975 container in import/export.
Una prima considerazione da fare è quella che tutto sommato i volumi di merce containerizzata (in Teu) nell’anno appena trascorso sembrano aver tenuto nel nostro Paese, nonostante la crisi economica innescata dalla pandemia di Covid-19.
Il Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro ha movimentato circa 3,194 milioni di Teu, un numero in netta crescita (+26%) rispetto ai 2,52 milioni di Teu del 2019. Azzerato, invece, il traffico di transhipment a Cagliari (per effetto della chiusura del Cagliari International Container Terminal) che ha movimentato comunque poco meno di 35.000 Teu grazie alla linea ro-ro di Grendi con Marina di Carrara. Piccola ripartenza, invece, per Taranto, che con Yilport è tornata sul mercato come porto gateway (non più di transhipment) e nel 2020 ha movimentato 5.424 Teu presso il San Cataldo Container Terminal.
Circumnavigando le coste italiane da ovest verso est si scopre poi che Vado Ligure l’anno scorso ha movimentato circa 160mila Teu (Vado Gateway + Reefer Terminal) rispetto ai 54.542 teu del 2019 (+193,35% per effetto dell’entrata in servizio del nuovo terminal container).
Genova dovrebbe aver mandato in archivio l’anno con un -10% abbondante per i Teu movimentati: circa 2,3 milioni contro i 2.615.375 Teu dell’esercizio precedente. Leggermente maggiore la flessione di La Spezia (quasi -15%) che al 31 dicembre aveva imbarcato e sbarcato poco più di 1,2 milioni di Teu (di cui 95.398 Teu riferiti a Terminal Del Golfo e poco più di 1,1 milioni di Teu al La Spezia Container Terminal). Segno meno (-36%) anche a Marina di Carrara dove MDC Terminal ha totalizzato 15.823 Teu e Grendi (via ro-ro) altri 35.000 Teu circa.
A Livorno invece il totale risulta essere di circa 700.000 Teu (-12,47%), di cui 241.328 Teu riconducibili a Lorenzini Terminal e 470.000 al Terminal Darsena Toscana, mentre il Roma Terminal Container ha imbarcato e sbarcato circa 90.000 Teu, un dato che porta l’intero scalo di Civitavecchia a 106.305 Teu, dato in flessione rispetto ai 112.249 del 2019. Probabilmente farà registrare un calo contenuto (se non una tenuta) il porto di Salerno con il Salerno Container Terminal che ha fatto segnare un +2% (con 309.750 Teu movimentati), così come a Napoli i due terminal Conateco (526.811 Teu) e Terminal Flavio Gioia (116.687 Teu) dovrebbero aver limitato i danni nel porto del capoluogo campano.
Rimanendo in Sud Italia, a Catania l’Est Terminal ha reso noto un consuntivo 2020 pari a 59.644 Teu (-2,27%) mentre a Bari il terminal Istop Spamat ha chiuso l’anno a circa 70.000 Teu, anche qua in lieve flessione rispetto all’esercizio precedente. Risalendo l’Adriatico, ad Ancona l’Adriatic Container Terminal ha chiuso l’anno con 110.498 Teu, a cui va aggiunto un 15% di quota di mercato dell’impresa portuale Icop per un totale di circa 125.000 Teu (nel 2019 il porto marchigiano aveva chiuso con (176.193 Teu). A Ravenna, invece il Terminal Container Ravenna nel 2020 ha imbarcato e sbarcato circa 170.000 Teu (in calo dai 183.000 dell’anno precedente) mentre l’intero porto l’anno prima ne aveva totalizzati 218.138 Teu.
A Marghera il Psa Venice – Vecon ha raggiunto al 31 dicembre scorso i 255.000 Teu (-17% rispetto ai 310.000 del 2019) mentre il Tiv – Terminal Intermodale Venezia è arrivato a 274.000 Teu (da 283.000). Per lo scalo Veneto il calo complessivo dovrebbe essere nell’ordine del -11% circa.
Dovrebbe avere infine limitato i danni anche il porto di Trieste dove, in attesa di conoscere i box trasportati dalle navi ro-ro, il Trieste Marine Terminal ha fatto sapere di aver imbarcato e sbarcato 687.921 Teu, quasi lo stesso numero del 2019 quando erano stati 688.649.
Riassumendo: nel 2020 è tornato a crescere in maniera significativa il traffico di transhipment a Gioia Tauro e altri scali come Salerno, Napoli e Trieste sono riusciti grossomodo a mantenere i volumi del 2019 (quantomeno per quanto attiene ai terminal full container). Per tutti gli altri porti d’Italia il calo del traffico container è stato mediamente nel range fra il -10 e il -20% grazie a un buon inizio d’anno e a una ripresa nell’ultimo quadrimestre dopo gli inevitabili cali conseguenti al periodo di lockdown nazionale.