Fincantieri esordisce nei dragaggi a Ravenna ma dagli Usa arrivano brutte notizie
Una notizia buona dall’Italia e una decisamente meno buona dagli Stati Uniti sono arrivate per Fincantieri. Nel nostro Paese, secondo quanto rivelato da Il Resto del Carlino, il gruppo navalmeccanico guidato da Giuseppe Bono si è infatti aggiudicato nel porto di Ravenna la gara bandita per i lavori di dragaggio dei fondali in avamporto, al […]
Una notizia buona dall’Italia e una decisamente meno buona dagli Stati Uniti sono arrivate per Fincantieri.
Nel nostro Paese, secondo quanto rivelato da Il Resto del Carlino, il gruppo navalmeccanico guidato da Giuseppe Bono si è infatti aggiudicato nel porto di Ravenna la gara bandita per i lavori di dragaggio dei fondali in avamporto, al terminal crociere e davanti al Terminal Container Ravenna. Decisiva per Fincantieri è stata la possibilità di mettere sul piatto l’impiego della nuovissima draga ecologica realizzata in partnership con Decomar.
Lo scorso settembre in occasione della Naples Shipping Week, come rivelato in esclusiva da SHIPPING ITALY emissari di Fincantieri avevano presentato ai presidenti delle port authority e delle Capitanerie di porto la soluzione Fincantieri Deco, una nave draga aspirante, molto somigliante a un bacino galleggiante, in grado di prelevare i sedimenti evitandone la dispersione e di separare il fango dalla sabbia. Un procedimento che “permette – avevano spiegato i tecnici – di avere un sottoprodotto riciclabile perché il sedimento può essere riutilizzato per il ripascimento delle spiagge o per il banchinamento dei porti (tramite riempimento delle casse di colmata)”.
La tecnologia Fincatieri Deco pende il nome da Decomar, azienda di Massa che già da alcuni anni ha messo a punto questo metodo di dragaggio basato sulla tecnologia Limphid2 in grado di risucchiare fanghi e sabbia dai fondali senza creare diffusione e filtrando i materiali in modo che escano già depurati. Si tratta di un esordio nei porti italiani dove fino ad oggi sono invece andati in scena escavi dei fondali con la metodologia tradizionale delle draghe a benna o delle sorbone aspiranti.
Nel porto di Ravenna, oltre a questa aggiudicazione, un raggruppamento di imprese guidato dalla società La Dragaggi di Chioggia si è inoltre vista assegnare il contratto pluriennale per la manutenzione dei fondali ‘a chiamata’.
Se nel business dei dragaggi per Fincantieri si aprono scenari promettenti, dagli Stati Uniti arrivano brutte notizie riguardo alla consegna (rinviata) di una nave da combattimento litoranea di classe Freedom della Lockheed Martin da parte della Marina Usa che cita un difetto di design nel complesso sistema di trasmissione dell’imbarcazione. La nuova costruzione disegnata da Lockheed, è stata costruita nel cantiere di Marinette Marine di Fincantieri, mentre l’attrezzatura difettosa è opera della ditta tedesca Renk. Secondo quanto comunicato da un alto funzionario della Marina, Lockheed e Renk starebbero già lavorando congiuntamente per porre rimedio a questa criticità che probabilmente richiederà mesi per essere installata su tutte le navi.
Fincantieri ha finora costruito una decina di navi classe Freedom per la Marina americana e ne ha ancora altri 6 in ordine. Gli analisi di Banca Akros evidenziano che, stando al parere degli esperti, il programma di classe Freedom dovrebbe portare a Fincantieri circa 300-400 milioni di euro all’anno, pari al 7% dei ricavi. “La notizia della sospensione della consegna – rilevano – ha implicazioni negative per il programma, perché lo ritarda. Si tratta di un evento negativo, parzialmente atteso e non scontato”.
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