Un italiano sanzionato dagli Usa per l’export via nave di petrolio dal Venezuela
Ci sono anche un cittadino italiano (e alcune società a lui riconducibili, di base in Italia e a Malta) nell’ultimo elenco di soggetti sanzionati dal Dipartimento del Tesoro degli Usa per avere partecipato a vario titolo ad attività di export di petrolio dal Venezuela in violazione delle restrizioni imposte da Washington. Si tratta di Alessandro […]
Ci sono anche un cittadino italiano (e alcune società a lui riconducibili, di base in Italia e a Malta) nell’ultimo elenco di soggetti sanzionati dal Dipartimento del Tesoro degli Usa per avere partecipato a vario titolo ad attività di export di petrolio dal Venezuela in violazione delle restrizioni imposte da Washington.
Si tratta di Alessandro Bazzoni, interessato dal provvedimento emesso due giorni fa insieme alle società di diritto italiano Amg Sas e Serigraphiclab, a lui riconducibili. Nella lista sono inoltre presenti Elemento Oil and Gas Ltd, con sede a Malta, di cui Bazzoni è unico azionista, nonché la controllata di questa Elemento Solutions Limited, di base nel Regno Unito.
Complessivamente il Tesoro – tramite il suo Office of Foreign Assets Control – ha ‘colpito’ in questa nuova stretta tre individui, quattordici società e sei navi.
Già lo scorso luglio l’Ofac aveva sanzionato tre cittadini messicani (nonché otto società e due navi) per avere messo in atto una rete con base in Messico che aveva portato alla rivendita illecita di oltre 30 milioni di barili di greggio venezuelano della Petroleos de Venezuela SA (l’azienda petrolifera di Stato) tramite la società Libro Abordo.
Il provvedimento, spiega il Tesoro, mira a colpire orchestratori e facilitatori che avevano legami con il network messicano e che – insieme al ministro del petrolio venezuelano Tareck El Aissami Maddah e al riciclatore di denaro Alex Nain Saab Moran – hanno mediato la vendita di petrolio per “centinaia di milioni di dollari”.
In particolare, secondo l’Ofac, Bazzoni avrebbe sviluppato una rete di relazioni e attività di brokeraggio tra Messico, Malta e Svizzera per favorire l’esportazione del petrolio della compagnia di Stato venezuelana Pdvsa. Insieme al messicano Francisco Javier D’Agostino avrebbe più nel dettaglio fatto da tramite tra Pdvsa e Saab, da un lato, e le società Elemento e Swissoil dall’altro, coordinando la compravendita del greggio. Il suo ruolo sarebbe diventato centrale anche nel noleggio delle navi cisterna dopo le sanzioni emesse nei confronti di Saab lo scorso giugno.
In particolare Elemento, secondo gli Usa, avrebbe acquistato petrolio da Pdvsa per rivenderlo a clienti terzi per conto di Bazzoni. Tra luglio 2019 e luglio 2020 la società avrebbe curato la vendita di almeno cinque spedizioni di petrolio greggio. La svizzera Swissoil, con sede a Ginevra, avrebbe partecipato allo schema fungendo spesso da destinatario, tanto che nell’elenco dei sanzionati figura anche il suo numero uno, lo svizzero Philipp Paul Vartan Apikian.
Le sanzioni come accennato hanno colpito anche alcune compagnie e le loro navi. Nel dettaglio, tra le prime vi sono l’ucraina Fides Ship Management LLC, di Odessa, con le sue navi Baliar, Balita, Domani e Freedom (tutte battenti bandiera liberiana o camerunense), la venezuelana Instituto Nacional de los Espacios Acuaticos e Insulares, che figura come registered owner della Maksim Gorky (battente bandiera russa), la russa Rustanker LLC, registered owner della Sierra, pure battente bandiera russa. Altre società colpite dal provvedimento, oltre a quelle già citate, sono Element Capital Advisors Ltd, di base a Panama, Jambanyani Safaris (dello Zimbabwe), D’Agostino & Company Ltd (Venezuela), D’Agostino & Company, Ltd (Usa), Catalina Holdings Corp., 82 Elm Realty LLC (usa), tutte riconducibili a D’Agostino.
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