“Per la crisi container vuoti un’alternativa è sbarcare in Adriatico”
La casa di spedizioni austriaca Cargo Partner ha deciso di proporre un servizio FCL che utilizza trasporti marittimi in arrivo negli scali adriatici (in alternativa ai porti del Northern Range) per mitigare gli effetti della ‘crisi dei container vuoti’, in particolare per carichi che hanno come destinazione finale l’Europa centrale od orientale o la Germania […]
La casa di spedizioni austriaca Cargo Partner ha deciso di proporre un servizio FCL che utilizza trasporti marittimi in arrivo negli scali adriatici (in alternativa ai porti del Northern Range) per mitigare gli effetti della ‘crisi dei container vuoti’, in particolare per carichi che hanno come destinazione finale l’Europa centrale od orientale o la Germania meridionale.
Secondo la società, che ha sede a Vienna, servirsi di un collegamento che ha come approdo un porto dell’Adriatico (Koper, Rjieka o Trieste) anziché di uno che effettua la tratta Far East – Northern Europe arrivando ad Amburgo o Bremerhaven permetterebbe infatti di avere transit time inferiori di 5-8 giorni, perché consentirebbe di evitare lunghi tempi di attesa di equipment negli scali asiatici.
Cargo Partner, che ha ribattezzato questo suo servizio Adria Express, offre in particolare il suo hub di Ljubljana come punto di rilancio verso l’Europa centrale e orientale, ad esempio per la numerosa clientela del settore automotive.
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