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Spirito: “Le port authority diventeranno Spa. E poi diremo che è stata una grande riforma”
Pietro Spirito, il presidente uscente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale che governa gli scali di Napoli, sembra non avere dubbi sul fatto che prima o dopo le port authority italiane diventeranno società per azioni (a controllo pubblico). Intervenendo al webinar di presentazione del saggio di Andrea Appetecchia intitolato “Trasporti e Logistica: analisi e […]
Pietro Spirito, il presidente uscente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale che governa gli scali di Napoli, sembra non avere dubbi sul fatto che prima o dopo le port authority italiane diventeranno società per azioni (a controllo pubblico). Intervenendo al webinar di presentazione del saggio di Andrea Appetecchia intitolato “Trasporti e Logistica: analisi e prospettive per l’Italia”, Spirito ha ricordato che “la riforma portuale del 1994 è nata in seguito a una procedura d’infrazione dell’Europa per porre fine al monopolio del lavoro portuale in banchina. Non abbiamo scelto ma siamo stati costretti ad avere quella riforma portuale”.
A proposito della scelta della ministra Paola De Micheli di procedere con il ricorso alla Corte di Giustizia Europea per contrastare la procedura della Commissione Europea che vorrebbe sottoporre a tassazione l’attività d’impresa delle Autorità di sistema portuale l’ha definita “una palla buttata in tribuna. Un catenaccio. Cerchiamo di difendere l’indifendibile”. Poi Spirito ha aggiunto: “Come si fa a dire che i canoni demaniali non sono contrattazione commerciale? C’è un tale orientamento giurisprudenziale della corte di Giustizia Europea in materia… E’ tutto già scritto; prenderemo la solita musata in faccia. Siamo europeisti a parole ma nei fatti non lo siamo affatto. Noi dell’Europa pendiamo le worst practice invece che le best practice”.
Impossibile per Spirito a questo punto del ragionamento non arrivare a commentare il modello Spa pubblica per i porti: “Personalmente ho seguito da vicino la storia della liberalizzazione del trasporto ferroviario dal 1991 fino al quarto pacchetto. La trasformazione di Ferrovie dello stato in una Spa è stata un successo e così finirà anche per i porti. Spero che le port authority italiane non vogliano prender il peggio degli enti pubblici e delle imprese commerciali”.
Infine la chiosa: “Nelle Ferrovie ad alcuni colleghi che si opponevano alla trasformazione in Spa dicevamo: ‘I dinosauri muoiono, chi non vuole essere dinosauro deve cavalcare o adattarsi al cambiamento’. Come nel 1994 saremo costretti da un pronunciamento dell’Europa a trasformare le port authority in Spa a controllo pubblico per poi dieci anni dopo dire: è stata una grande riforma”.