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Il ricco business delle navi quarantena per i migranti: a Gnv oltre 34 milioni, a Moby 1 milione
L’emergenza migranti sommata alla pandemia di Covid-19 ha richiesto nel 2020 l’impiego di diversi traghetti da parte dalla Protezione civile e del Ministero degli Interni per ospitare a bordo le persone in arrivo dal Maghreb da sottoporre a periodo di quarantena. Un’attività che per due compagnie di traghetti, o meglio per una in particolare, ha […]
L’emergenza migranti sommata alla pandemia di Covid-19 ha richiesto nel 2020 l’impiego di diversi traghetti da parte dalla Protezione civile e del Ministero degli Interni per ospitare a bordo le persone in arrivo dal Maghreb da sottoporre a periodo di quarantena. Un’attività che per due compagnie di traghetti, o meglio per una in particolare, ha rappresentato una fonte di entrate particolarmente rilevante.
Il Ministero dei Trasporti ha infatti reso pubbliche le determine con cui sono state aggiudicate le gare per l’affidamento del servizio di noleggio di unità navali battenti bandiera italiana e/o comunitaria funzionale all’assistenza e sorveglianza sanitaria dei migranti soccorsi in mare ovvero giunti sul territorio nazionale a seguito di sbarchi autonomi nell’ambito dell’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”.
Dal 19 aprile al 15 ottobre 2020 sono state una decina le gare bandite dal Mit e in quasi tutti i casi, tranne uno, ad aggiudicarsi la posta in palio e il servizio è stata Grandi Navi Veloci. Al netto di eventuali ulteriori entrate derivanti dalla proroga del servizio, il totale degli appalti aggiudicati alla compagnia di traghetti genovese controllata dalla Marinvest di Gianluigi Aponte è stato pari a poco più di 34,5 milioni di euro. A Moby, che era riuscita ad aggiudicarsi il 19 aprile la prima gara sono andati (almeno) 999.999,99 euro.
Oltre a queste due società una volta (a ottobre) ha partecipato anche Compagnia Italiana di Navigazione), mentre a due distinte gare bandite a luglio si era fatta avanti anche Forship (la controllante di Corsica Ferries) e la greca Galaxy Maritime S.A..
Dalla documentazione si apprende che nel ricco bando di metà ottobre (quattro lotti per complessivi 21,8 milioni di euro) Moby e Cin avevano provato a partecipare ma sono state escluse. La prima perché mancava (o non è arrivato in tempo) il benestare preventivo dei commissari giudiziali, la seconda perché “non invitata alla procedura di gara, né tale
società risulta presente nell’ Elenco di unità navali di cui alla determina di indizione gara n. 25121 del 13/10/2020” si legge.
Stessa sorte era capitata a luglio anche alla proposta avanzata da Galaxy Maritime S.A. rimasta esclusa perché mancavano alcune informazioni necessarie e perché la nave messa a disposizione non garantiva “un numero congruo di cabine orientativamente ad uso singolo”.
Moby è stata esclusa anche dal bando aggiudicato il 5 novembre scorso, sempre per la mancanza dell’autorizzazione da parte del tribunale di Milano a partecipare alla gara. Nel documento si legge però un’informazione importante anche con riferimento alle prossime procedure riguardanti l’assegnazione dei contributi pubblici per la continuità territoriale marittima. A proposito della partecipazione di Moby (ma vale anche per Cin), in quanto società che ha presentato domanda di concordato preventivo, si legge quanto segue: “La Commissione ritiene applicabile al caso di specie l’art. 186-bis della Legge fallimentare, in base al quale la partecipazione a procedure di affidamento di contratti pubblici deve essere autorizzata dal Tribunale, acquisito il parere del Commissario giudiziale, se nominato. Inoltre, va considerata la delibera n. 362 del 22/04/2020 con la quale l’Autorità Nazionale Anticorruzione, con riferimento alla possibilità di partecipazione alle procedure di affidamento di operatori economici che versano nella situazione di cui all’art. 161 c. 6 della Legge fallimentare ha stabilito che: ‘sulla scorta della giurisprudenza in materia, si ritiene di precisare la Delibera n. 43/2020 nel senso che la partecipazione dell’impresa in concordato con riserva è consentita nei limiti in cui l’autorizzazione del Tribunale fallimentare che accerti la capacità economica della stessa di eseguire l’appalto intervenga nel corso della procedura di gara’.”
Al verificarsi di determinate condizioni, dunque, e con il preventivo benestare del tribunale di Milano e dei commissari giudiziali, sia Moby che Cin potrebbero avere dunque le carte in regola per partecipare direttamente alle gare per la nuova continuità territoriale marittima che il Ministero dei Trasporti si appresta a indire.
Nicola Capuzzo