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La compagnia di traghetti Caronte & Tourist posta in amministrazione giudiziaria
La compagnia di navigazione Caronte&Tourist è stata posta in amministrazione giudiziaria per sei mesi nell’ambito di un provvedimento eseguito stamattina dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica reggina guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. L’operazione è stata denominata “Scilla e Cariddi” e l’accusa per la società è quella di avere […]
Le indagini avrebbero fatto emergere, anche grazie alle convergenti dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, la permeabilità della Caronte&Tourist Spa rispetto a infiltrazioni della criminalità organizzata, nonché l’agevolazione garantita dalla stessa azienda in favore di più soggetti legati alle locali articolazioni di ‘ndrangheta.
In particolare sono stati individuati in Domenico Passalacqua e in Massimo Buda, entrambi dipendenti della compagnia di navigazione, i portatori degli interessi della ‘ndrangheta, agevolati da Caronte & Tourist Spa. Gli interessi economici sotto accusa sarebbero stati garantiti attribuendo a imprese a essi riferibili vari servizi all’interno delle navi che fanno la spola tra le coste siciliane e calabresi.
In particolare, secondo gli inquirenti, queste imprese – di fatto nella disponibilità dei due personaggi citati, hanno potuto gestire, ricavandone ingenti profitti, i servizi di bar-ristorazione e quelli di pulizia e disinfestazione a bordo delle imbarcazioni, nonché i servizi di prenotazione per gli autotrasportatori che si imbarcano sui traghetti del Gruppo Caronte&Tourist.
L’amministrazione giudiziaria, ai sensi dell’art. 34 del Codice Antimafia, è finalizzata ad intervenire nella governance di Caronte & Tourist Spa, in funzione di bonifica e impermeabilizzazione della struttura aziendale dal rischio di future e ulteriori contaminazioni criminali e interferenze mafiose.
La compagnia di navigazione destinataria del provvedimento detiene numerose partecipazioni in altre società, insieme alle quali svolge servizi di navigazione non solo sullo stretto di Messina, ma anche in ulteriori tratte tra la Sicilia e altre destinazioni.
Si tratta a questo punto della seconda compagnia di traghetti siciliana finita in amministrazione giudiziaria dopo il caso di Liberty Lines che tutt’oggi, dall’avvio dell’inchiesta ribattezzata Mare Monstrum, ha come amministratore l’avvocato Marco Montalbano operativo al vertice in raccordo con il Consiglio d’amministrazione della società. Liberty Lines fra l’altro controlla congiuntamente proprio con Caronte & Tourist la Società di Navigazione Siciliana cui fa capo l’ex compagnia pubblica regionale Siremar.
Con una nota la presidente del Gruppo Caronte & Tourist, Olga Mondello Franza, ha espresso la posizione dell’azienda dicendo: “Riteniamo di dover rassicurare clienti, dipendenti, fornitori e tutti gli altri stakeholder riguardo al provvedimento emesso oggi dal Tribunale di Reggio Calabria, che ha disposto l’amministrazione giudiziaria per la Caronte & Tourist S.p.a. Si tratta, come si legge nel provvedimento stesso, di uno strumento innovativo previsto dalla legge che prevede un ‘controllo giudiziario’ sull’attività dell’impresa, che continua senza alcuna limitazione oggettiva o soggettiva, e senza alcuna modifica dei vertici. Essa, infatti, ha come necessario presupposto che l’azienda non sia assolutamente riconducibile a soggetti socialmente pericolosi e che vada anzi affiancata e coadiuvata proprio per evitare il rischio di infiltrazione”.
La presidente del gruppo Caronte & Tourist poi chiarisce che “nella fattispecie il provvedimento prende le mosse da situazioni che risalgono a periodi remoti e che comunque non hanno mai avuto alcun riferimento alla normale operatività aziendale. Il Gruppo Caronte & Tourist, d’altra parte, si è da tempo dotato di strumenti procedurali e ha assunto forme di governance indirizzate alla radicale eliminazione di qualunque elemento di opacità nello svolgimento del proprio business”.
La nota della compagnia si conclude confermando la “fiducia non formale nell’operato della Magistratura. Siamo certi che in tempi ancor più brevi di quelli usualmente previsti per situazioni siffatte riusciremo a dimostrare la assoluta liceità delle nostre attività e l’importante percorso di legalità che ci vede da tempo protagonisti”.