Noli container al top: un rebus per i caricatori la negoziazione dei contratti a lungo termine
Il Shanghai Containerized Freight Index, l’indice che sintetizza l’andamento dei noli marittimi per il trasporto di container sulle principali rotte mondiali, da metà gennaio sembra essersi stabilizzato. A un livello certamente molto elevato rispetto ai valori della prima metà del 2020 e degli anni precedenti ma quantomeno la corsa verso l’alto pare essersi arrestata. Nella […]
Il Shanghai Containerized Freight Index, l’indice che sintetizza l’andamento dei noli marittimi per il trasporto di container sulle principali rotte mondiali, da metà gennaio sembra essersi stabilizzato. A un livello certamente molto elevato rispetto ai valori della prima metà del 2020 e degli anni precedenti ma quantomeno la corsa verso l’alto pare essersi arrestata.
Nella settimana appena trascorsa l’aumento del Shanghai Containerized Freight Index è stato minimo (+0,8%) e alcuni analisti di mercato guardano questo andamento della curva parlando del raggiungimento del plateau. Stesso trend emerge dal Freghtos Baltic Index anch’esso cresciuto nel corso della settimana passata del +0,8%. Solo due trade hanno fatto registrare noli ancora in deciso aumento: la rotta fra Europa e costa est del Sud America (+9,5%) e quella fra Europa e costa ovest del Sud America (+31,55). Il mercato invece dei noli per le spedizioni container via mare dall’Estremo Oriente al Mediterraneo ha fatto segnare una lieve battuta d’arresto con una correzione al ribasso del -4% secondo il Freightos Baltic Index (7.764 dollari).
Secondo diversi analisti intervenuti a un webinar organizzato da Flexport le rate di nolo potrebbero rimanere elevate anche nelle prossime settimane e per tutto il secondo trimestre dell’anno in corso. Da notare che, se questo scenario fosse confermato, i grandi cargo owner e spedizionieri si troveranno a negoziare gli accordi annuali con i vettori marittimi in una posizione a dir poco sfavorevole rispetto agli anni precedenti. I contratti di lungo termine con cui i caricatori si assicurano per i successivi dodici mesi garanzia di stiva a loro riservata e prezzi fissi rischiano di pagare un prezzo elevato a meno che non vogliano scommettere su una maggiore esposizione sul mercato spot dei noli container. In Europa questi rinnovi degli accordi normalmente avvengono a inizio anno mentre negli Stati Uniti si tengono anche in primavera.
I consigli degli esperti sono di assicurarsi il più possibile capacità di stiva per i mesi a venire anche se le rate di nolo contract (contract rates) sono a caro prezzo quest’anno rispetto al passato. La sensazione degli analisti, però, è che nel 2021 le rate spot (spot rates) possano riservare ancora brutte sorprese per chi deve spedire merce via mare e comunque fra le due tipologie di noli ad oggi esiste ancora un differenziale non irrilevante. Prevedere i volumi di merce che si dovranno spedire nel corso dei successivi dodici mesi non è mai stato così importante come quest’anno.
Infine una cosa è certa: le tensioni fra compagnie di navigazione e caricatori non sono destinate a smorzarsi nel prossimo futuro.
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