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Ufficiali di coperta a lezione di cybersecurity a bordo grazie a E-phors
Fincantieri ha fatto sapere di avere recentemente erogato, attraverso la controllata E-phors specializzata nella fornitura di servizi e prodotti di cybersecurity, un corso di formazione pilota, in partnership con l’Accademia Italiana della Marina Mercantile, con l’obiettivo di introdurre gli Ufficiali di Coperta ai fondamenti della cybersecurity. Il percorso formativo, della durata di tre giorni, rientra […]
Fincantieri ha fatto sapere di avere recentemente erogato, attraverso la controllata E-phors specializzata nella fornitura di servizi e prodotti di cybersecurity, un corso di formazione pilota, in partnership con l’Accademia Italiana della Marina Mercantile, con l’obiettivo di introdurre gli Ufficiali di Coperta ai fondamenti della cybersecurity.
Il percorso formativo, della durata di tre giorni, rientra all’interno del progetto dell’Accademia finanziato dalla Commissione europea “Common Maritime Education Standards in the West Mediterranean” ed è stato realizzato anche grazie alla collaborazione del Cetena (Centro per gli studi di Tecnica Navale), società del Gruppo Fincantieri specializzata nella ricerca e nella consulenza in ambito marittimo.
Oggi un attacco informatico può generare gravi conseguenze operative e finanziarie per un’organizzazione, ma quando l’obiettivo delle incursioni è il settore marittimo potrebbero verificarsi pesanti ripercussioni sulla sicurezza del personale di bordo, la salvaguardia dell’ambiente e l’affidabilità economico-finanziaria dei trasporti via mare.
Scopo del corso – composto da sessioni teoriche alternate a simulazioni pratiche – è stato dunque sviluppare le capacità analitiche dei partecipanti per aiutarli a riconoscere e gestire alcuni incidenti informatici che possono verificarsi sulle infrastrutture digitali delle navi.
Le principali tematiche affrontate sono state il ruolo e l’importanza dei sistemi digitali che equipaggiano le navi moderne, il panorama delle minacce informatiche che interessano i sistemi di bordo e le potenziali conseguenze per il personale, le attuali normative che guidano la disciplina informatica per il settore marittimo, i principali modelli di attacco. Grazie al Full Bridge Simulator del Cetena gli Ufficiali hanno anche potuto applicare sul campo le pratiche sicure da adottare per ridurre il verificarsi di incidenti informatici e sviluppare la capacità di identificare e reagire a un incidente informatico che impatti i sistemi di plancia.
Daniele Francesco Alì, chief information security officer di Fincantieri e amministratore delegato di E-phors, ha dichiarato: “L’attenzione alla cybersecurity da parte di Fincantieri, negli ultimi anni, si è progressivamente intensificata, in risposta alla sempre maggiore complessità e frequenza con cui gli attacchi cyber vengono ormai condotti verso aziende di valenza strategica nazionale e internazionale. La sofisticazione di tali minacce rende sempre più necessario il costante adeguamento delle difese aziendali e dei processi di salvaguardia del patrimonio informatico come elemento ulteriore di tutela del patrimonio industriale e della competitività di mercato. Per questo motivo Fincantieri è determinata a specializzarsi ulteriormente nell’analisi e gestione dei rischi cyber sui prodotti della navalmeccanica e, più in generale, su tutto il mondo maritime”.
Paola Vidotto, direttrice dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile, ha aggiunto: “Tramite Imssea, il nostro dipartimento internazionale che collabora direttamente con Imo, abbiamo deciso di esplorare il tema della cybersecurity nel mondo marittimo, consci che si tratta di una materia dalla crescente imprescindibilità e che dunque richiede una risposta efficace e avanzata dal punto di vista del training per il personale di bordo. La nostra innovazione rispetto all’offerta di corsi reperibile sul mercato è l’integrazione della didattica all’interno di scenari riprodotti all’interno di un simulatore. Il corso sperimentale ha ottenuto buoni risultati e ci attendiamo in breve tempo una sua validazione dall’Unione Europea e, auspicabilmente, anche da Imo, così da offrire alla comunità marittima un’occasione di training d’eccellenza, oltre che pienamente conforme agli standard”.