L’economia italiana trascina verso il basso i trasporti svizzeri
Tra transiti via strada e via ferro, nel 2019 sulla rete svizzera hanno viaggiato merci per 27,2 miliardi di tonnellate-chilometri, il 2,2% in meno rispetto all’anno precedente, con un decremento più marcato per il trasporto su gomma (17,15 miliardi di tonnellate-km, –2,7%) rispetto a quello su rotaia (10,07 miliardi, –1,4%). Nonostante questa lieve differenza, nel […]
Tra transiti via strada e via ferro, nel 2019 sulla rete svizzera hanno viaggiato merci per 27,2 miliardi di tonnellate-chilometri, il 2,2% in meno rispetto all’anno precedente, con un decremento più marcato per il trasporto su gomma (17,15 miliardi di tonnellate-km, –2,7%) rispetto a quello su rotaia (10,07 miliardi, –1,4%). Nonostante questa lieve differenza, nel 2019 è rimasta sostanzialmente stabile la ripartizione tra le due modalità di trasporto: la quota ferroviaria del 37% (comunque superiore al 19% della media europea), quella stradale del 63%. È quanto emerge in sintesi dall’ultimo report relativo al trasporto merci realizzato dall’Ufficio federale di statistica elvetico.
Dall’analisi, che si ferma ovviamente a prima dello scoppiare della pandemia, si evince tra le altre cose che il trasporto stradale per circa due terzi (precisamente il 65%) è ‘interno’. Quello d’importazione vale il 16%, le esportazioni valgono il 10% e infine quello di transito pesa infine il 9%. In particolare quest’ultima quota rappresenta un calo di 8 punti percentuali rispetto al dato del 2000. Nel complesso, secondo l’ufficio federale risulta in forte calo a partire dal 2011: risultato che probabilmente è il frutto della politica svizzera di supporto allo shift modale, ma che secondo gli statistici è anche conseguenza della “debole evoluzione economica italiana dopo la crisi finanziaria ed economica del 2009”.
Un’altra tendenza evidenziata nel rapporto è la perdita di ‘peso’ dei veicoli stradali italiani sul totale dei ‘viaggi’ effettuati nella Confederazione. Nel 2019 la quota di ‘prestazioni di trasporto’ di traffico pesante attribuita a veicoli con targa italiana è stata infatti del 13% (contro il 26% del 2008). In calo anche quella tedesca, che nell’intervallo passa dal 29% al 22%, mentre risulta in netta ascesa quella polacca (dal 5% al 13%). Nel complesso il trasporto stradale ‘straniero’ è valso circa un terzo del totale.
Nel 2019, inoltre, secondo l’indagine il trasporto combinato su rotaia ha interessato circa 20,7 milioni di tonnellate nette di merci, ovvero il 34% di tutte quelle trasportate via ferrovia, ed ha rappresentato addirittura i tre quarti del totale nel settore del trasporto merci ferroviario transalpino. Quello non accompagnato ha coinvolto 19,3 milioni di tonnellate nette, mentre l’autostrada viaggiante ha totalizzato 1,4 milioni di tonnellate nette.
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