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Corsica Ferries ancora esclusa dalla continuità marittima con la Corsica: altro round legale in arrivo
Il clima fra Corsica Ferries e la Collectivité de Corse torna a essere rovente in tema di continuità territoriale marittima. Il presidente della compagnia di traghetti, Pierre Mattei, ha infatti pubblicamente annunciato che la sua società ha dovuto prendere atto di vedere respinte le sue offerte per i prossimi DSP (délégation de service public) 2021-2022 […]
Il clima fra Corsica Ferries e la Collectivité de Corse torna a essere rovente in tema di continuità territoriale marittima.
Il presidente della compagnia di traghetti, Pierre Mattei, ha infatti pubblicamente annunciato che la sua società ha dovuto prendere atto di vedere respinte le sue offerte per i prossimi DSP (délégation de service public) 2021-2022 senza neanche la possibilità di un negoziato. “Tuttavia, l’analisi delle offerte mostra che Corsica Ferries è stata, ancora una volta, la migliore con un’offerta più economica del 60% e una differenza di quasi 100 milioni di euro su 22 mesi di DSP” spiega la compagnia allegando anche il grafico istogramma soprariportato. Ad aggiudicarsi i contributi le società concorrenti Corsica Linea e La Meridionale.
La compagnia delle navi gialle ricorda che “nel 2019 le offerte di Corsica Ferries sono state rigettate per la mancanza di alcune chiavette USB, mentre la stessa versione cartacea di quelle offerte era perfettamente completa. Nel 2020 le offerte di Corsica Ferries sono le migliori, ma all’ultimo momento la necessità di servizio pubblico è improvvisamente cambiata, portando la Comunità di Corsica a dichiarare la gara senza seguito”. La comunicazione poi aggiunge: “Nel 2021 le offerte finanziarie di Corsica Ferries sono ancora una volta le migliori: dal 34 all’87% in meno a seconda della linea. Ma l’ultima scoperta della Comunità di Corsica, è quella di rifiutare le offerte di Corsica Ferries sulla base del fatto che … le sue navi non avrebbero cabine sufficienti per i trasportatori!”.
Nelle lettere di rigetto ricevute da Corsica Ferries è scritto che la proposta inviata è sostenuta da navigio che non soddisferebbe i requisiti del bando, in particolare i requisiti riguardanti il numero minimo di poltrone reclinabili, cabine e sedili necessari per il trasporto di passeggeri e trasportatori. La compagnia fa notare invece che la sua flotta si colloca al 7° posto al mondo fra le compagnie di traghetti per capacità di cabine el 10° per il trasporto passeggeri.
Secondo la denuncia dell’azienda esclusa, la Comunità della Corsica ritiene inoltre che “l’esecuzione delle rotazioni aggiuntive previste all’allegato 1 (del bando ,ndr) è subordinata a un accordo tra le parti, anche se queste sono destinate ad essere imposte dall’autorità delegante”. La stessa stazione appaltante aveva inoltre spiegato che “l’uso di rotazioni aggiuntive sarà deciso di volta in volta coerentemente con le necessità del servizio pubblico” e “non potranno, per loro stessa natura, essere programmati in anticipo” ma “saranno organizzati di comune accordo tra le parti”.
La conclusione di Pierre Mattei è sarcastica ma al tempo stesso promette battaglia: “Con il succedersi delle gare i motivi del rifiuto diventano sempre più creativi per evitare di assegnarci risorse nell’ambito del programma Dsp. Queste azioni ricorrenti alimentano gli aiuti di Stato e la sovracompensazione per il trasporto marittimo verso la Corsica, che è diventato il servizio pubblico più costoso d’Europa. Il servizio marittimo corso è destinato a un’eterna assegnazione di sussidi? La riduzione è difficilmente possibile quando la dipendenza è istituzionalizzata. Di fronte a questa nuova concorrenza sleale, stiamo attualmente studiando con i nostri avvocati tutti le contromisure legali per difendere gli interessi della compagnia”.
Corsica Ferries è in attesa di conoscere a breve quale sarà il risarcimento stabilito dal tribunale amministrativo di secondo grado di Marsiglia per le sovvenzioni pubbliche concesse fra il 2007 e il 2013 ad altri vettori marittimi sulle rotte fra isola e continente e configurate come fattori che hanno alterato la concorrenza.