In Puglia tre nuovi impianti per la produzione di idrogeno verde: l’annuncio di Saipem
Saipem e Alboran Hydrogen hanno annunciato la firma di un Memorandum of understanding (Mou) per lo sviluppo congiunto e la realizzazione di cinque impianti per la produzione di idrogeno verde tramite il processo dell’elettrolisi, tre dei quali in Italia e gli altri due nel bacino del Mediterraneo. Le due società impiegheranno le rispettive e complementari […]
Saipem e Alboran Hydrogen hanno annunciato la firma di un Memorandum of understanding (Mou) per lo sviluppo congiunto e la realizzazione di cinque impianti per la produzione di idrogeno verde tramite il processo dell’elettrolisi, tre dei quali in Italia e gli altri due nel bacino del Mediterraneo. Le due società impiegheranno le rispettive e complementari competenze, esperienze e tecnologie maturate in anni di attività nella realizzazione di impianti funzionali alla produzione di idrogeno.
Per il mondo della logistica questa notizia è rilevante sia per il trasporto di impiantistica e macchinari sia per la realizzazione di una catena della fornitura del gas via mare o via condotte.
La nota spiega che Saipem, nell’ambito delle attività di sviluppo e realizzazione, in qualità di global solution provider nel settore dell’energia e delle infrastrutture si occuperà dell’ingegneria, dell’approvvigionamento e della costruzione degli impianti. Alboran Hydrogen, società attiva nel campo dello sviluppo di progetti rinnovabili, si occuperà di coordinare gli aspetti tecnologici con gli istituti di ricerca interessati, delle attività autorizzative ai fini dello sviluppo degli impianti, e degli accordi di filiera con i Centri di Ricerca, gli Enti e le Università coinvolte.
L’accordo propone, tra le varie possibili iniziative identificate, lo sviluppo e la creazione di un distretto dell’idrogeno verde in Puglia, con tre impianti situati rispettivamente nei territori di Brindisi, Taranto e Foggia, con il coinvolgimento del Distretto Tecnologico Nazionale dell’Energia, L’Università La Sapienza, l’Università del Salento e la Cittadella della Ricerca di Brindisi. Tale iniziativa è in linea con gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
L’accordo prevede, inoltre, lo sviluppo e la realizzazione di due ulteriori impianti nel bacino del Mediterraneo, rispettivamente in Albania e in Marocco. Quest’ultimo, nello specifico, riguarderà la produzione di ammoniaca da idrogeno verde.
Simone Pratesi, Presidente di Alboran Hydrogen e l’intero Comitato Tecnico Scientifico coordinato dal Prof. Livio de Santoli, Prorettore con delega alla sostenibilità dell’Università La Sapienza di Roma hanno commentato: “L’accordo con Saipem ci consentirà di sviluppare al meglio le potenzialità del modello di progetto proposto per la Puglia, con l’obiettivo di esportarlo nel mondo. Siamo orgogliosi di aver puntato da tempo sulla produzione di idrogeno verde e notiamo con soddisfazione che le politiche nazionali ed europee stiano andando nella direzione da noi intrapresa quando simili temi non erano ancora affrontati al giusto livello. Siamo pertanto onorati di poter fornire il nostro contributo alla strategia energetica relativa all’idrogeno verde, individuata quale strada maestra per la transizione energetica ormai dalla maggior parte dei governi del mondo, insieme a Saipem che consideriamo il miglior alleato possibile”.
Maurizio Coratella, COO della Divisione E&C onshore di Saipem, ha commentato: “Per la realizzazione dei vari progetti inclusi in questo accordo, faremo leva sulla nostra esperienza di lungo corso nel trattamento industriale dell’idrogeno e nella progettazione e costruzione di infrastrutture energetiche, alla quale si affiancano significative competenze per la ricerca di soluzioni efficienti e innovative”.
A proposito degli aspetti inerenti la logistica, Snam sul suo sito spiega che una caratteristica chiave dell’idrogeno è la sua capacità di fungere allo stesso tempo da fonte di energia pulita (per svariati usi finali) e da vettore energetico per lo stoccaggio. L’idrogeno, infatti, può essere trasportato attraverso i gasdotti esistenti, in miscela con il gas naturale e in prospettiva in condotte dedicate, e può offrire una soluzione per stoccare energia a un costo dieci volte inferiore rispetto alle batterie (circa 20 dollari a megawatt/ora contro 200 $/MWh).
L’idrogeno è già ampiamente utilizzato per applicazioni industriali nei settori siderurgico, petrolchimico e alimentare, ma sta iniziando a diffondersi anche nella mobilità e in futuro potrà sostituire il gas naturale nel riscaldamento di edifici residenziali e commerciali. L’idrogeno può inoltre essere trasformato in energia elettrica pulita immettendolo nelle celle a combustibile.
La carta vincente dell’idrogeno è che nei suoi vari utilizzi non genera emissioni di anidride carbonica e altri gas climalteranti, né emissioni dannose per l’uomo e per l’ambiente. Per questo motivo può assumere un ruolo chiave nel garantire il raggiungimento degli obiettivi europei e globali di decarbonizzazione al 2050.
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