Nuova diga di Genova: l’AdSP ha scelto di andare avanti. Ecco il dossier conclusivo
“A seguito di quanto emerso nel corso del dibattito pubblico, il proponente, intende proseguire o meno con la realizzazione dell’opera? A seguito del dibattito pubblico, l’AdSP conferma la volontà di realizzare una nuova diga foranea del porto di Genova. Infatti, con l’opzione “zero”, ossia senza questo adeguamento infrastrutturale, risulterebbe probabile la perdita delle quote di […]
“A seguito di quanto emerso nel corso del dibattito pubblico, il proponente, intende proseguire o meno con la realizzazione dell’opera? A seguito del dibattito pubblico, l’AdSP conferma la volontà di realizzare una nuova diga foranea del porto di Genova. Infatti, con l’opzione “zero”, ossia senza questo adeguamento infrastrutturale, risulterebbe probabile la perdita delle quote di traffico attuali – destinate a essere trasferite in futuro su navi di
dimensioni più grandi, non compatibili con l’attuale capacità infrastrutturale – e certa la mancata attrazione di traffici aggiuntivi”.
Lo si legge nel Dossier conclusivo del Dibattito pubblico sulla nuova diga foranea del porto di Genova che riporta la valutazioni finali del soggetto proponente, vale a dire l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale presieduta da Paolo Emilio Signorini.
Nella spiegazione sulla scelta di andare avanti si legge che l’opzione zero (vale a dire quella di non fare la nuova diga) “comporterebbe un costante declino dei traffici fuori dal Mediterraneo, destinati a esaurirsi nell’arco di un decennio. Di conseguenza, lo sviluppo di questa area strategica dello scalo consentirà al porto di Genova di mantenere la sua posizione dominante nel panorama portuale nazionale e di consolidare il proprio ruolo nello scenario mediterraneo ed europeo”. Per quanto riguarda la possibilità di attrarre maggiori traffici, il dossier precisa che “oltre alla nuova Diga sarà necessario realizzare gli ulteriori investimenti sia infrastrutturali di ultimo miglio terrestre, sia immateriali per efficientare il port community system del sistema portuale con il contributo decisivo del cluster imprenditoriale e portuale ligure”.
Confermata anche la scelta della seconda soluzione progettuale: “L’AdSP – sentite le valutazioni della CdP e dei servizi tecnico nautici – precisa che l’alternativa progettuale
selezionata per la prosecuzione dell’iter progettuale è la n°3, che prevede una nuova imboccatura a levante attraverso la quale possono accedere tutte le navi dirette
ai terminali commerciali di Calata Bettolo e di Sampierdarena. Con l’accesso delle navi commerciali attraverso la nuova imboccatura, i traffici attraverso il canale esistente vengono ridotti in modo significativo, con un effetto positivo in termini di riduzione delle
interferenze con le funzioni esistenti nelle aree di levante: nautica da diporto e cantieristica. Questa soluzione consente la massima flessibilità operativa per le manovre delle navi, permettendo l’ingresso contemporaneo di una nave commerciale attraverso la nuova imboccatura e di una nave da crociera attraverso l’imboccatura esistente” si legge ancora nel dossier conclusivo.
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