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Distretto ceramico emiliano e shipping: il camion e il porto di Genova dominano l’export
La maggior parte (62% del campione intervistato) delle imprese facenti parti del distretto delle piastrelle di Modena e Reggio Emilia esporta non più di 50 container all’anno, un buon 8% supera questo limite. Il porto di Genova è il gateway utilizzato da quasi tutti gli esportatori ma un ruolo importante lo giocano anche Venezia e […]
La maggior parte (62% del campione intervistato) delle imprese facenti parti del distretto delle piastrelle di Modena e Reggio Emilia esporta non più di 50 container all’anno, un buon 8% supera questo limite. Il porto di Genova è il gateway utilizzato da quasi tutti gli esportatori ma un ruolo importante lo giocano anche Venezia e a seguire Spezia.
Dagli stabilimenti produttivi alle banchine la merce in container si muova quasi esclusivamente via camion mentre l’alternativa intermodale (treno) è scarsamente utilizzata perché considerata per molti “incompatibile con le proprie esigenze operative” e con “tempi di trasporto troppo lunghi”.
Queste sono alcune delle risultanze dell”indagine condotta da Srm e Contship Italia e pubblicate nell’edizione 2021 del rapporto intitolato “Corridoi ed efficienza logistica dei territori”. Il distretto delle piastrelle in provincia di Modena vanta oltre 100 aziende con un’occupazione di circa 18.000 risorse concentrate principalmente nell’area di Sassuolo, Formigine e Fiorano. Le aziende di questi comuni, assieme a quelle di alcuni della provincia di Reggio Emilia, lavorano all’80% della produzione nazionale di piastrelle, per un fatturato di oltre 4 miliardi di euro.
Tutte le imprese appartenenti al distretto considerano la logistica come una funzione da dare in outsourcing.
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