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Partito il toto-presidente per la prossima ‘legislatura’ di Assoporti: tre i nomi che circolano
Il mandato di Daniele Rossi al vertice di Assoporti è giunto al termine e l’associazione nazionale delle port authority ha attivato in silenzio la laboriosa procedura di ricerca del nuovo presidente. L’associazione secondo molti osservatori ha necessità di essere rilanciata dopo molti anni durante i quali ha inciso meno di quanto avrebbe voluto. Prima di Rossi […]
Il mandato di Daniele Rossi al vertice di Assoporti è giunto al termine e l’associazione nazionale delle port authority ha attivato in silenzio la laboriosa procedura di ricerca del nuovo presidente. L’associazione secondo molti osservatori ha necessità di essere rilanciata dopo molti anni durante i quali ha inciso meno di quanto avrebbe voluto.
Prima di Rossi il ruolo era stato ricoperto dal mese di aprile 2017 da Zeno D’Agostino durante il cui mandato si era creata la frattura con i sistemi portuali siciliani che avevano deciso di lasciare l’associazione. Il presidente dello scalo giuliano si era accasato poi, a fine 2018, alla vicepresidenza di Espo (european Sea Ports Association) lasciando il trono dell’associazione nazionale a Daniele Rossi che riuscì a far rientrare la port authority di Catania e Augusta guidata da Andrea Annunziata. Di pochi mesi fa è invece l’annuncio di Pasqualino Monti che anche l’AdSP del Mare di Sicilia Orientale rientrava in Assoporti.
Proprio Annunziata (AdSP del Mar Tirreno Centrale), secondo quanto risulta a SHIPPING ITALY, sarebbe uno dei due soggetti che avrebbe manifestato la propria disponibilità a guidare il prossimo corso di Assoporti. L’altro sarebbe Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mar di Sardegna e delegato proprio da Assoporti (insieme a Ugo Patroni Griffi) a occuparsi della delicata questione della procedura avviata dalla Commissione Europea per sottoporre a tassazione le attività d’impresa svolte dagli enti pubblici che governano gli scali italiani.
Ci sarebbe poi un terzo nome che potrebbe raccogliere ampi consensi anche se il diretto interessato smentisce di essersi proposto ed è Pino Musolino. Il neopresidente dell’AdSP laziale, intervistato dalla Gazzetta Marittima, ha dimostrato di avere le idee piuttosto chiare sul da farsi e non ha lesinato critiche al presidente uscente Rossi. Alla domanda sul perché Assoporti non abbia saputo ottenere convocazioni più frequenti della Conferenza Nazionale di Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale ha risposto così: “:a mancata piena attivazione della conferenza dei presidenti rappresenta nell’attuale architettura sicuramente un limite alla possibilità di sfruttarne tutto il potenziale (della riforma dell’ordinamento portuale del 2016, ndr). Non posso certo ragionare per il lato Mit, ma è evidente, e questa autocritica andrebbe fatta in maniera molto aperta e molto laica, che Assoporti non abbia svolto quel ruolo di elaborazione, studio, pungolo che dovrebbe essere la sua vocazione naturale”. Musolino poi ha aggiunto: “Non ci deve essere timore del confronto, nella misura in cui si fanno circolare idee e proposte mirate alla creazione e al rafforzamento di politiche industriali per il Paese, nelle quali i porti hanno sicuramente un ruolo fondamentale. Per fare questo c’è ovviamente la necessità di elaborare ma anche di presentare e sostenere pubblicamente le proprie posizioni, che sono ovviamente tecniche, in quanto il nostro ruolo è tale”.
Se i presidenti delle AdSP faticassero a trovare un largo consenso su uno di questi nomi rimane sempre la possibilità di affidare il ruolo di presidente a un soggetto esterno che non sia in questo periodo alla guida di alcuna port authority italiana.
In ogni caso la corsa è iniziata.
Nicola Capuzzo