L’Italia al 17esimo posto per connessioni marittime globali secondo l’Unctad
Nel primo trimestre del 2021 l’Italia si è collocata in 17esima posizione nella classifica che valuta il livello delle interconnessioni marittime globali di ogni paese stilato dall’Unctad, dunque stabile rispetto al 2020 e nuovamente compresa tra gli Emirati Arabi Uniti (in sedicesima posizione) e lo Sri Lanka (diciottesimo). A dirlo è il Liner Shipping Connectivity […]
Nel primo trimestre del 2021 l’Italia si è collocata in 17esima posizione nella classifica che valuta il livello delle interconnessioni marittime globali di ogni paese stilato dall’Unctad, dunque stabile rispetto al 2020 e nuovamente compresa tra gli Emirati Arabi Uniti (in sedicesima posizione) e lo Sri Lanka (diciottesimo).
A dirlo è il Liner Shipping Connectivity Index, indice elaborato dalla Conferenza Onu sul Commercio e lo Sviluppo che dal 2019 viene stilato sulla base di sei parametri: il numero di paesi al quale quello in esame è collegato direttamente, senza transhipment; il numero di toccate navi programmate ogni settimana; la capacità dislocata in Teu; il numero di servizi di linea da e verso il paese; il numero di compagnie che lo includono nei propri collegamenti; la capacità in Teu delle navi più grandi che la raggiungono regolarmente.
Per i primi tre mesi del 2021 alla Penisola viene assegnato un punteggio di 74,61. Per raffronto va considerato che 100 erano stati i punti attribuiti alla Cina, in qualità di paese più interconnesso via mare a livello globale, al momento dell’avvio delle rilevazioni nel 2006, anno in cui l’Italia ne aveva ottenuti 57,15. Da allora, va evidenziato, le performance della Penisola sono state di progressione quasi sempre costante, con battute d’arresto brevi e temporanee.
Anche il risultato del primo trimestre 2021 (come visto, di 74,61 punti) rappresenta un leggero calo rispetto al precedente (75,95), ma la cosa probabilmente più significativa è l’incremento registrato durante il 2020. Nel primo trimestre il valore era infatti di 68,24, ma già nel secondo era salito a 76,55 per poi toccare nel terzo 77,14, ovvero il suo picco più elevato dalla creazione dell’indice.
Per passare alla classifica generale, questa vede sempre al primo posto la Cina (che supera la sua performance iniziale arrivando a un punteggio di 163,81), seguita da Singapore (112,77), Corea (107,75), Usa (105,56) e Malesia (99,57).
Interessante anche analizzare la classifica relativa al primo trimestre 2021 realizzata sulla base del Port Lsci, che guarda allo stesso indice dal punto di vista dei singoli porti. In Italia gli scali più interconnessi globalmente sono nell’ordine Gioia Tauro (56,24), Genova (52,39), La Spezia (37,81), Trieste (33,31) e Livorno (27,04). Una top five con posizioni stabili rispetto a quelle dei trimestri precedenti, ma in cui si notano però anche alcuni recenti movimenti. In particolare Gioia rispetto all’ultimo trimestre 2020 perde circa 2 punti (da 58,09), mentre Genova ne recupera dopo una fase di calo (da 48,60) iniziata con il secondo trimestre dello scorso anno.
A livello globale la classifica, che come prevedibile dominata dall’Estremo Oriente, si apre con Shanghai in prima posizione (138,08), seguita da Singapore (121,27), Ningbo (119,02), Pusan (119,08) e Hong Kong (102,96).
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