“Inaccettabile il nuovo rinvio per la variante al Prp del porto di Crotone”
“Forte rammarico”, “disappunto” e anche il pensiero di “volgere le spalle al Tirreno e abbracciarsi al Mar Ionio” sono stati espressi dall’associazione Operatori Portuali e Marittimi di Crotone per “l’ennesimo rinvio legato all’affidamento dell’incarico per la redazione della variante al Piano Regolatore Portuale PRP” dello scalo, avvenuto “nonostante la presentazione ed approvazione del Masterplan del […]
“Forte rammarico”, “disappunto” e anche il pensiero di “volgere le spalle al Tirreno e abbracciarsi al Mar Ionio” sono stati espressi dall’associazione Operatori Portuali e Marittimi di Crotone per “l’ennesimo rinvio legato all’affidamento dell’incarico per la redazione della variante al Piano Regolatore Portuale PRP” dello scalo, avvenuto “nonostante la presentazione ed approvazione del Masterplan del 2019 e il via libera da parte del Ministero”.
Secondo quanto ricostruito dagli stessi operatori, in una “recente riunione” che si è svolta presso la Capitaneria di Porto di Crotone, l’Autorità portuale di Gioia Tauro, tramite il commissario straordinario, avrebbe infatti “espresso la volontà di far ripartire l’iter progettuale per poi procedere dopo 70 giorni a una nuova presentazione di proposte”.
Una scelta, secondo l’associazione, che “ha dell’incredibile, che ha spiazzato tutti, e che se attuata porterà nuovamente a procrastinare per altri lunghi anni lo sviluppo del Porto di Crotone”.
La nota degli operatori crotonesi inserisce questa decisione in un generale contesto di disattenzione per lo scalo da parte delle istituzioni, ricordando come siano trascorsi “circa 15 anni dall’ingresso del Porto di Crotone nell’ambito dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, mai diventata Autorità portuale della Calabria, e 5 anni dalla riforma nazionale delle autorità di sistema portuale, che caso unico in Italia ancora non ha
trovato attuazione proprio a Gioia Tauro, ad oggi incredibilmente ancora commissariata e che continua a mantenere l’anacronistica denominazione A.P. di Gioia Tauro”.
L’associazione lamenta inoltre una situazione di “immobilismo gestionale e dirigenziale” visibile anche nell’assenza “nella città di Crotone una sede periferica dell’autorità portuale dotata di personale e dirigenti”. Situazione a cui aveva posto rimedio la costituzione, su impulso della Camera di Commercio della città, della Consulta Marittima, che aveva dato il via a un processo “culminato proprio nella redazione congiunta e condivisa del Masterplan portuale, base stessa per la tanto attesa variante al Prp”.
La redazione, ricorda ancora la nota, era stata “cofinanziata dalla Cciaa e dalla stessa Autorità Portuale di Gioia Tauro”, vi si era arrivati dopo “oltre 9 anni di riunioni, conferenze, pareri, studi e approfondite analisi ingegneristiche”, e aveva portato gli operatori portuali di Crotone e gli enti alla convinzione di essere “giunti a una visione di sviluppo comune, a uno strumento di pianificazione capace di far partire gli investimenti strutturali, come quelli per il dragaggio, la bonifica, il completamento delle banchine, insomma per la riorganizzazione sistemica del grande porto di Crotone”.
Per queste ragioni gli operatori ritengono inaccettabile il rinvio e concludono la nota ribadendo l’intenzione di esprimere “con forza, a tutti i livelli istituzionali, ai portavoce politici e agli enti, la propria contrarietà” a questa azione “che lede gli interessi di Crotone”.
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