Garrè (SGdP): “A Piombino partiamo con la costruzione della barca porta per il maxi-bacino di Marsiglia”
Genova – “Ci sono voluti tre anni per avere tutte le necessarie autorizzazioni ma ora finalmente il cantiere è realmente pronto a partire con l’attività”. Ferdinando Garrè, amministratore delegato di San Giorgio del Porto e della holding Genova Industrie Navali, parla di Piombino Industrie Marittime e in questa intervista a SHIPPING ITALY annuncia che il […]
Genova – “Ci sono voluti tre anni per avere tutte le necessarie autorizzazioni ma ora finalmente il cantiere è realmente pronto a partire con l’attività”. Ferdinando Garrè, amministratore delegato di San Giorgio del Porto e della holding Genova Industrie Navali, parla di Piombino Industrie Marittime e in questa intervista a SHIPPING ITALY annuncia che il nuovo polo toscano della navalmeccanica sta per iniziare la sua prima vera commessa: “Il cantiere realizzerà il barca porto per il maxi-bacino di carenaggio n.10 di Marsiglia, il più grande del Mediterraneo, e andrà a sostituire quella attualmente utilizzata il cui ciclo di vita è ormai arrivato al termine”. Il committente sarà Chantier Naval de Marseille, azienda sempre parte del gruppo Genova Industrie Navali, e questo investimento (valore circa 13 milioni di euro) porterà con sé anche un allungamento della concessione relativa al polo delle riparazioni navali nello scalo francese. I dettagli tecnici della nuova costruzione galleggiante sono questi: “Lunghezza 85 metri, larghezza 15 metri, altezza 15 metri e peso 1.500 tonnellate. Servirà circa un anno per completare la costruzione e arrivare alla consegna” spiega l’esperto imprenditore genovese.
Nei mesi scorsi Piombino Industrie Marittime, joint venture al 50% con Fratelli Neri Spa di Livorno e guidata dall’amministratore delegato Valerio Mulas, ha già svolto alcune prime lavorazioni (alleggerimento della Costa Victoria, smaltimento dello scafo della CDRY Blue e altri interventi di manutenzione e riparazioni navali) ma “ora – prosegue Garrè – finalmente possiamo iniziare in concreto le attività di demolizione navale, progetto per cui il sito è nato e per il quale abbiamo chiesto l’iscrizione all’albo europeo dei demolitori, così come quelle di costruzione degli scafi e di altri manufatti. In Italia i tempi tecnici di apertura di qualsiasi attività sono sempre lunghi ma ora siamo pronti”.
Sul fronte delle demolizioni il numero uno di San Giorgio del Porto e di Genova Industrie Navali è convinto che opportunità interessanti possano emergere nel prossimo futuro in Italia nonostante la concorrenza di altri Paesi in grado di offrire costi più bassi. “Penso ad esempio alla nuova normativa sullo smaltimento delle navi abbandonate o semiaffondate nei porti del nostro Paese” ha detto Garrè. “Noi a breve inizieremo lo smaltimento della nave Mar Grande e abbiamo poi partecipato al bando della port authority per la Theodoros. Le demolizioni che possiamo fare in Italia sono legate a condizioni particolari delle navi, ad esempio perché lo scafo non è in condizioni di essere rimorchiato fino in Turchia dove il costo del lavoro vale un decimo rispetto al nostro Paese”. Detto ciò tiene però a precisare che “San Giorgio del Porto e Piombino Industrie Marittime sono in grado di garantire una gestione della filiera del rifiuto per lo smaltimento che pochi cantieri in giro per il mondo possono proporre”. Insomma un conto è demolire e un altro riciclare o comunque assicurare uno smaltimento a norma di tutti i materiali e rifiuti genera la demolizione di una nave.
Per Genova Industrie Navali il 2020 si è chiuso con un volume d’affari di circa 300 milioni di euro, in netta crescita rispetto ai 230 milioni del 2019, e le prospettive per il 2021 sembrano promettenti. A Marsiglia il portafoglio ordini di navi da crociera per interventi di refitting e manutenzione è abbondante (almeno 12 unità ogni anno) e dal 2015 è andato progressivamente crescendo del 10-15%. “Le navi da crociera si stanno tutte preparando per far ripartire l’attività ma noi a Genova nel 2020 abbiamo cercato e trovato lavori da fare anche in altri settori come l’offshore, lo yachting, le navi militari, ecc.” è la conclusione di Garrè.
Nicola Capuzzo
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