Carburanti navali alternativi al centro del dibattito al Propeller di Trieste
Nessuna bacchetta magica, ma una somma di interventi: questo in sintesi quanto emerso dalla serata organizzata dal Propeller Club Port of Trieste in collaborazione con Atena Fvg sul tema dello sviluppo combustibili alternativi, dal titolo: “Carburanti green e neutralità climatica: sfide e soluzioni per il trasporto marittimo”. “Ad oggi non c’è un’unica direzione sulla quale […]
Nessuna bacchetta magica, ma una somma di interventi: questo in sintesi quanto emerso dalla serata organizzata dal Propeller Club Port of Trieste in collaborazione con Atena Fvg sul tema dello sviluppo combustibili alternativi, dal titolo: “Carburanti green e neutralità climatica: sfide e soluzioni per il trasporto marittimo”.
“Ad oggi non c’è un’unica direzione sulla quale puntare, ci sono 4-5 categorie di combustibili ma poi infinite possibilità di blend” ha esordito Giulio Tirelli, Direttore business development marine power di Wartsila Italia, mentre Matteo Dodero, assegnista di ricerca di Costruzioni e impianti navali e marini all’Università di Trieste, ha posto anche l’accento sulla necessità di implementare le strutture portuali e studiare nuovi combustibili.
Giorgio Sulligoi, ordinario di Sistemi elettrici per l’energia nello stesso ateneo, ha illustrato un progetto per l’elettrificazione delle banchine portuali, possibilità che l’authority sta vagliando. “L’elettrificazione è possibile se si riesce a farla tramite energie rinnovabili. La decarbonizzazione si fa, proprio in percentuale alla quota delle energie rinnovabili utilizzate” ha affermato Sulligoi, che ha rimarcato: “A Trieste sarà importante affrontare il tema della pianificazione delle reti. Dobbiamo essere certi che le reti a monte siano adeguate. Il controllo non è una questione banale, non si tratta solo di incrementare potenza” ha concluso Sulligoi.
Il punto di vista degli operatori è stato rappresentato da Stefano Beduschi, dirigente di Italia Marittima, che ha parlato di misure di efficientamento operativo – come ottimizzazione della rotta sulla base delle condizioni meteo, dei processi di carico e scarico delle navi, e ‘just in time operation’, ovvero sincronizzazione tra voyage plan e operazioni portuali – come parte essenziale per raggiungere gli obiettivi che si è posto il mondo dello shipping in materia.
Oltre 120 gli operatori che hanno partecipato via web alla serata, nella quale si sono susseguiti anche interventi del Comandante della Capitaneria di Porto di Trieste, Amm.glio Vitale, del presidente nazionale del Propeller Club, Umberto Masucci, del presidente della sezione triestina, Fabrizio Zerbini, e del presidente di Atena Fvg, Paolo Frandoli.
“A breve la possibilità di fare bunkeraggio con nuovi propellenti sarà uno dei fattori che farà scegliere il porto da scalare alle compagnie di navigazione” ha commentato in conclusione Zerbini, che ha poi aggiunto: “Devono essere attrezzate le navi, per ricevere energia da terra. E per rifornirle si dovrà aumentare, a terra, la produzione di energia elettrica”.
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