Lo stop di Total al maxi-progetto Lng in Mozambico spaventa Saipem e altre aziende dello shipping italiano
Si complicano molto i progetti di sviluppo e di sfruttamento dei campi estrattivi offshore di gas naturale liquefatto da parte delle oil major al largo del Mozambico. Nei giorni scorsi la francese Total ha infatti scatenato grande preoccupazione su tutta la filiera dei trasporti e della logistica a vario titolo interessate da questo business annunciando […]
Si complicano molto i progetti di sviluppo e di sfruttamento dei campi estrattivi offshore di gas naturale liquefatto da parte delle oil major al largo del Mozambico. Nei giorni scorsi la francese Total ha infatti scatenato grande preoccupazione su tutta la filiera dei trasporti e della logistica a vario titolo interessate da questo business annunciando di voler invocare la forza maggiore con riferimento al mancato rispetto delle proprie obbligazioni contrattuali. La causa alla base di questa scelta è la persistente condizione di insicurezza nella provincia di Cabo Delgado presa di mira da attacchi terroristici di Al Sunna wa-Jamma che rendono impossibile la vita alla oil major presso il sito di Afungi. Potrebbe non essere un abbandono definitivo perché Total si augura che il governo locale sia in grado di ristabilire la sicurezza ma fino a quando ciò non avverrà il progetto è sospeso e a rischio c’è un’intera filiera (anche società di spedizioni e di logistica italiane) che stava lavorando o che si preparava a collaborare con questo nuovo campo estrattivo. Un enorme punto interrogativo incombe ad esempio sulle 17 navi gasiere (Lng tanker) che erano state appositamente ordinate e costruite per servire questo nuovo traffico di Gnl in esportazione dall’Africa.
l programma Lng del Bacino del Rovuma rischia dunque di fermarsi definitivamente se l’area non viene realmente messa in sicurezza. Total e governo mozambicano avevano concordato una cintura di protezione di 25 km da Palma e Afungi, che non ha funzionato. Pochi giorni dopo l’annuncio di Total della ripresa dei lavori c’è stato infatti un altro violento attacco terrosristico jihadista. Il progetto, nel quale operano anche Eni ed ExxonMobil, ha un valore di 60 miliardi di dollari. Secondo i piano della società italiana l’inizio della produzione off-shore era previsto per il 2022 e quella di Total nel 2024.
Rivelando i risultati del primo trimestre 2021, Saipem proprio oggi ha fatto sapere, a proposito degli eventi recenti in Mozambico, che “data la recente sospensione di attività e la press release emessa da Total, sono in corso valutazioni in stretta cooperazione con il cliente per preservare il valore del progetto. In attesa di ulteriori istruzioni e del risultato delle verifiche in corso tra le parti, Saipem non è allo stato nelle condizioni di valutare gli impatti finanziari per il 2021 e conseguentemente di confermare o aggiornare lo scenario di business presentato al mercato il 25 febbraio 2021”. Per Saipem, infatti, il progetto di Total è incluso nel portafoglio ordini al 31 di marzo 2021 per un ammontare di circa 4 miliardi di euro, dei quali circa 1,4 miliardi di euro per attività dal 1 aprile a fine anno 2021.
Questi i risultati di Saipem nel primo trimestre 2021: ricavi 1,618 miliardi di euro (2,172 nel primo trimestre del 2020), Ebitda 73 milioni di euro (240 milioni di euro nel primo trimestre del 2020), risultato operativo (Ebit) in perdita di 49 milioni di euro (perdita di 177 milioni di euro nel primo trimestre del 2020)e risultato netto in rosso di 120 milioni di euro (perdita di 269 milioni di euro nel primo trimestre del 2020).
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