Unione Piloti replica a Fedepiloti: nel mirino natura giuridica delle corporazioni, rinnovo della tariffa e ristori
Le due anime del pilotaggio italiano, vale a dire le associazioni che rappresentano i piloti dei porti attivi lungo le coste dello Stivale, continuano ad avere ampie divergenze di vedute. Alla relazione del presidente della Federazione italiana piloti dei porti (Fedepiloti), Luigi Mennella, ha ora replicato il vertice dell’Unione Piloti, Vincenzo Bellomo, perché, a detta […]
Le due anime del pilotaggio italiano, vale a dire le associazioni che rappresentano i piloti dei porti attivi lungo le coste dello Stivale, continuano ad avere ampie divergenze di vedute.
Alla relazione del presidente della Federazione italiana piloti dei porti (Fedepiloti), Luigi Mennella, ha ora replicato il vertice dell’Unione Piloti, Vincenzo Bellomo, perché, a detta di quest’ultimo, “il suo intervento ha dato un indirizzo al futuro della ‘professione pilota’ tutt’altro che rassicurante. Delle due l’una: o le parole non coincidono con i fatti oppure il presidente di Fedepiloti, Luigi Mennella, ha cambiato opinione sulla natura giuridica delle Corporazioni. Certo se questi sono i presupposti non oso immaginare cosa potrà uscire dagli Stati Generali del pilotaggio”.
Entrando più nel dettaglio delle critiche Bellomo ha detto: “Il mantenimento dell’attuale inquadramento e lo status giuridico del pilota e della corporazione quale ‘ente pubblico’ è, da sempre, un granitico caposaldo dell’Unione Piloti. In passato, la nostra associazione ha più volte messo in allarme la categoria su attività che volevano il pilotaggio alla pari degli altri servizi portuali, e per questo è stata dileggiata proprio dalla Fedepiloti”.
Richiamando il caso di alcune recenti sentenze del tribunale di Venezia “che mettono in discussione la natura giuridica delle Corporazioni, assimilando le regole di funzionamento gestionali delle corporazioni alle società cooperative”, il presidente di Unione Piloti prosegue dicendo: “L’accanimento nel sostenere che la Corporazione è una cooperativa, da parte dei proponenti, tra cui Mennella, non ha confini; infatti è stato presentato ricorso alla Suprema Corte di Cassazione con il quale si chiede di confermare la natura giuridica di Cooperativa per la Corporazione. Complimenti per la coerenza”.
A proposito della questione tariffaria Mennella aveva detto di avere l’impressione che le riunioni ministeriali con tutte le parti interessate si siano trasformate in tavoli in cui si negozia il rinnovo di un contratto di categoria. Questa la replica di Bellomo: “Rassicuro il presidente (di Fedepiloti, ndr) che purtroppo non è un’impressione e che, questa volta, gli incontri ai tavoli ministeriali sono stati davvero declassati a mero rinnovo contrattuale di una categoria. Le riunioni avute tra le rappresentanze di Fedepiloti. Assarmatori, Confitarma e Federagenti, con la sola esclusione dell’UPI, hanno prodotto una proposta condivisa presentata al Ministero. Senza addentrarsi nei dettagli di tale proposta, reputo che i suoi effetti saranno disastrosi per la categoria e siamo pronti a qualsiasi confronto con chiunque confuti questa nostra opinione. Uno per tutti, si è discusso della spesa ma non si è voluto discutere dell’elemento principale per noi piloti: il valore del nostro lavoro; il metro con cui si misura la competenza, la formazione e la nostra capacità professionale. Oggi avere un valore mensile al di sotto di oltre il 30% di quanto riconosciuto agli operatori dell’altro servizio tecnico nautico di riferimento è umiliante”.
Un’ulteriore replica infine è stata inviata a Mennella anche sul tema dei rilevanti cali di fatturato registrati dalle Corporazioni nel corso del 2020 e che, diversamente da quanto è accaduto ad altri operatori marittimi e dei servizi portuali, non hanno beneficiato di sostegni. “Lamentare che solo i piloti siano stati esclusi dai sostegni legati alla flessione di fatturato e di traffico, lascia il tempo che trova” sono le parole di Bellomo. “Non senza amarezza si è saputo che, durante un incontro dell’aprile dell’anno scorso, i vertici della Fedepiloti e tutti i capi piloti presenti hanno deciso di non ricevere interventi pubblici, ricordando gli strumenti di mutua socializzazione (Fondo Piloti) già presenti all’interno della categoria. Gli appositi stanziamenti in bilancio dello Stato, sono previsti a riconoscimento dell’indispensabilità del servizio. Non si ha notizia che il fondo abbia ristorato alcuna perdita”.
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