Spinelli al contrattacco: “Nel porto di Genova trattati come se fossimo l’ultima ruota del carro”
A pochi giorni dall’assegnazione per tre anni di 7.500 mq di aree dell’ex-carbonile Enel e a 24 ore di distanza dalla notizia (rivelata da SHIPPING ITALY) che almeno due saranno i ricorsi al tar conseguenti a questa decisione, Aldo Spinelli, patron dell’omonimo gruppo attivo nella logistica e nei trasporti, in un’intervista all’emittente televisiva ligure Primocanale […]
A pochi giorni dall’assegnazione per tre anni di 7.500 mq di aree dell’ex-carbonile Enel e a 24 ore di distanza dalla notizia (rivelata da SHIPPING ITALY) che almeno due saranno i ricorsi al tar conseguenti a questa decisione, Aldo Spinelli, patron dell’omonimo gruppo attivo nella logistica e nei trasporti, in un’intervista all’emittente televisiva ligure Primocanale si dice deluso per il trattamento riservato al suo gruppo sotto la Lanterna.
“La situazione che stiamo subendo ha dell’incredibile” ha detto Spinelli. “Pur essendo il gruppo imprenditoriale con il più alto tasso di movimentazione merci in rapporto alle aree occupate veniamo trattati come l’ultima ruota del carro. Non so spiegarmi perché, forse sto antipatico a qualcuno”.
Più nel dettaglio l’esperto imprenditore ha aggiunto: “Io ho in concessione il terminal rinfuse che, rispetto ai patti originariamente sottoscritti da Carena e Negri (dirigenti della locale port authority, ndr), all’epoca in cui presidente del porto era Luigi Merlo, è molto più piccolo. Il terminal è stato infatti ridotto trasferendo il molo Rubattino levante al nascente terminal Bettolo, con l’accordo, nero su bianco, di realizzare il riempimento di calata Concenter a titolo di compensazione: purtroppo quest’ultima opera non è mai stata realizzata e così rispetto alla concessione originale noi disponiamo di un’area a cui mancano 40mila metri quadrati. Questa situazione danneggia gravemente il terminal Rinfuse che noi abbiamo acquisito nel giugno del 2017. E non è tutto – continua Spinelli – ora l’Autorità ci chiede di restituire altri 22 mila metri da concedere alla ditta Pizzarotti per allestire il cantiere dei lavori all’interno del porto: noi come facciamo a continuare così?”.
Spinelli contesta anche la concessione di una porzione dell’ex carbonile sotto la Lanterna: “Quello è un terreno di 22mila metri quadrati, abbiamo presentato istanza per ottenerlo in concessione per almeno dieci anni visto che abbiamo programmato di investire lì 13 milioni di Euro in opere infrastrutturali. La risposta è stata una concessione di soli 7mila metri quadrati e per appena tre anni: di certo noi non investiremo tutti quei soldi con il rischio di perdere tutto in 36 mesi”.
All’elenco delle rimostranze viene aggiunta anche l’area sacrificata al Centro Servizi Derna a cui Spinelli ha rinunciato per permettere la realizzazione della nuova strada dal Papa necessaria per l’autotrasporto all’indomani del crollo di ponte Morandi.
“Il porto di Genova potrà diventare un punto di riferimento mondiale, con la diga foranea e le altre infrastrutture. Però bisogna crederci e non defraudare le aziende italiane che lavorano nel nostro settore: chiedo all’Autorità portuale di rivedere al più presto la concessione dell’ex carbonile, va allargata a tutti i 22 mila metri e allungata ad almeno dieci anni” è stata la richiesta finale di Spinelli.
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