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Terminal Darsena Toscana ha celebrato il ritorno del servizio container con gli Usa ma Schenone ha un sogno
Livorno – E’ stato indispensabile un consistente dragaggio (30mila mc di sedimenti) del canale di fronte alla torre del Marzocco e c’è voluto più tempo del previsto (almeno un anno in più), ma la riconquista da parte del porto di Livorno del servizio di linea container con il Nord America è stato celebrato in pompa […]
Livorno – E’ stato indispensabile un consistente dragaggio (30mila mc di sedimenti) del canale di fronte alla torre del Marzocco e c’è voluto più tempo del previsto (almeno un anno in più), ma la riconquista da parte del porto di Livorno del servizio di linea container con il Nord America è stato celebrato in pompa magna del Terminal Darsena Toscana. Era presente, in una delle sue rare apparizioni pubbliche, anche il padrone di casa, Giulio Schenone, amministratore delegato della società che controlla il terminal (Genova Investimenti Portuali), il quale ha ricordato che “il collegamento aveva lasciato Livorno (in favore di La Spezia, ndr) per ragioni di accessibilità tecnico-nautica (limitata profondità dei fondali) e ora, proprio grazie ai dragaggi effettuati a spese del terminalista (900mila euro), è stato possibile riaccogliere un a linea che abbiamo inseguito a lungo, dal 2018”.
Si tratta di un servizio operato dalle due alleanze The Alliance e Ocean Alliance, oltre a Zim, e che mette in relazione diretta i porti del Mediterraneo Occidentale con quelli della costa est degli Stati Uniti scalando in Italia Livorno (Terminal Darsena Toscana) e Genova (Psa Genova Prà). L’arrivo in banchina della portacontainer Chicago Express da circa 8.500 Teu di capacità ha segnato il concreto avvio dio questo trasferimento. Oltre all’Italia i porti toccati saranno quelli di Marsiglia Fos, Barcellona, Valencia, New York, Norfolk, Savannah, Miami e Algeciras.
“Livorno è lo scalo gateway naturale per questi traffici con gli Stati Uniti e questo aspetto penso che abbia contribuito in maniera determinante nella scelti degli armatori. Oltre a ciò ritengo abbiano apprezzato le connessioni intermodali che abbiamo, così come le performance del terminal che sono importanti in termini di rese e produttività” ha aggiunto Schenone. Nessun cenno alle tariffe che pure devono aver avuto un peso.
Il direttore generale di Terminal Darsena Toscana, Marco Mignogna, ha precisato che “quella della Chicago Express è la dimensione massima di navi portacontainer che Livorno ad oggi può accogliere (8.500 – 9.000 Teu) e ciò è stato possibile grazie ai dragaggi che hanno allargato da 55 a 70 metri il canale di accesso alla Darsena Toscana”. Lo stesso ha poi aggiunto che “con questo servizio le stime sono di aggiungere circa 80.000 Teu ai volumi di carichi finora movimentati con un target annuo di 330.000 container, pari a circa 500.000 Teu”.
Il sogno di Schenone è però quello di reinserire il porto toscano anche nelle grandi rotte internazionali verso il far East “ma per riuscirci servirà la Darsena Europa. Opera per la quale abbiamo l’ambizione di fare qualcosa di importante”. Su questo argomento il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, è intervenuto per dire che “il presidente dell’Autorità portuale Guerrieri ci sta lavorando. La regione più che metterci 200 milioni di euro per i quali ha fatto un muto sul quale sta già pagando gli interessi non può fare, se non seguire i lavori di progettazione”. Giani ha però aggiunto: “Non possiamo solo guardare alla Darsena Europa, ma dobbiamo anche pensare alla transizione con il Tdt in evidenza appunto sulle principali rotte internazionali”.
Luciani Guerrieri, presidente dell’AdSP livornese, ha voluto sottolineare “i risultati ottenuti con logiche collaborative fra pubblico e privati” riferendosi aio dragaggi effettuati. “Cercheremo – ha proseguito – di intensificare questo sforzo di progettazione, collaborazione e cooperazione per lavorare dentro a un clima favorevole per lo sviluppo delle attività”.
Nicola Capuzzo