Trasporto marittimo: l’Europa indica agli Stati membri di finanziare progetti ecosostenibili
Oggi la Commissione europea ha reso noto di aver proposto un nuovo approccio per una blu economy sostenibile all’interno dell’Unione Europea per le industrie e i settori connessi ai mari e alle coste. “Un’economia blu sostenibile è fondamentale per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo e per assicurare una ripresa verde e inclusiva dalla […]
Oggi la Commissione europea ha reso noto di aver proposto un nuovo approccio per una blu economy sostenibile all’interno dell’Unione Europea per le industrie e i settori connessi ai mari e alle coste. “Un’economia blu sostenibile è fondamentale per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo e per assicurare una ripresa verde e inclusiva dalla pandemia” si legge in una nota.
Tutti i settori dell’economia del mare, fra cui turismo costiero, trasporto marittimo, attività portuali e costruzioni navali, dovranno ridurre il loro impatto ambientale e climatico. “Per affrontare la crisi climatica e la crisi relativa alla biodiversità sono necessari mari in salute e un uso sostenibile delle loro risorse, al fine di creare alternative ai combustibili fossili e alla produzione alimentare tradizionale” specifica la Commissione. Che poi aggiunge come, per la transizione verso un’economia blu sostenibile, sia necessario investire in tecnologie innovative.
La comunicazione dell’Ue definisce un programma dettagliato affinché l’economia blu possa in primis conseguire gli obiettivi della neutralità climatica e dell’inquinamento zero, in particolare attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili offshore, la decarbonizzazione del trasporto marittimo e l’ecosostenibilità dei porti. “Un mix di energia oceanica sostenibile che include energia eolica galleggiante, energia termica, energia del moto ondoso e delle maree potrebbe generare un quarto dell’elettricità dell’UE nel 2050. I porti sono fondamentali per la connettività e l’economia delle regioni e dei paesi dell’Europa e potrebbero essere usati come poli energetici” scrive l’Europa.
Un altro aspetto riguarda il passaggio a un’economia circolare e una riduzione dell’inquinamento “anche attraverso norme rinnovate relative alla progettazione degli attrezzi per la pesca, al riciclaggio delle navi e allo smantellamento delle piattaforme offshore e misure per ridurre la dispersione di plastica e microplastiche”.
A proposito del finanziamento della blue economy sostenibile la Commissione europea, la Banca europea per gli investimenti (Bei) e il Fondo europeo per gli investimenti (Fei) “collaboreranno con gli Stati membri per soddisfare le attuali esigenze di finanziamento, al fine di ridurre l’inquinamento nei mari europei e di sostenere gli investimenti per l’innovazione. Per finanziare ulteriormente la trasformazione la Commissione ha esortato gli Stati membri a includere investimenti per un’economia blu sostenibile nei loro piani nazionali per la ripresa e la resilienza e anche nei loro programmi operativi nazionali per vari fondi Ue da qui al 2027. A questo obiettivo contribuiranno anche altri programmi dell’Ue, come il programma di ricerca Orizzonte Europa, e la creazione di una missione specifica su oceani e acque. “Per quanto riguarda gli investimenti privati, nelle decisioni sugli investimenti si dovrebbe fare riferimento a norme e principi di sostenibilità concordati e specifici per gli oceani, come ad esempio l’iniziativa per il finanziamento di un’economia blu sponsorizzata dall’Ue” conclude la Commissione Europea.
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