Parte a Brindisi il progetto del polo di refitting e manutenzione per maxiyacht
Nel porto di Brindisi si inizia a lavorare alla costituzione della rete di imprese che hanno presentato manifestazione di interesse per aderire al progetto Industria del mare. L’iniziativa ruota attorno all’insediamento, nello scalo, di Consorzio Cantieri Navali del Mediterraneo, (costituito tra le Società Operazione, S&Y e Marine Management & Supplies di Napoli), dallo scorso febbraio […]
Nel porto di Brindisi si inizia a lavorare alla costituzione della rete di imprese che hanno presentato manifestazione di interesse per aderire al progetto Industria del mare.
L’iniziativa ruota attorno all’insediamento, nello scalo, di Consorzio Cantieri Navali del Mediterraneo, (costituito tra le Società Operazione, S&Y e Marine Management & Supplies di Napoli), dallo scorso febbraio nuovo concessionario delle aree precedentemente occupate da Cantieri Balsamo Shipping (Cbs) srl e Damarin srl.
Gli obiettivi del progetto, spiega in una nota l’AdSP, vanno “dalla realizzazione di un centro di trasformazione e refitting per mega yacht e navi da diporto e di un centro di costruzioni navali; alla progettazione, l’ampliamento e l’avviamento delle unità produttive esistenti. È prevista, inoltre, la creazione di un centro di manutenzioni meccaniche, un centro di costruzioni metalliche per installazioni offshore e un centro servizi”.
Ad avere manifestato il loro interesse ad aderire sono state finora, oltre alla stessa CCNdM, Sea Event Agency, Tecnogal Servic, Cannone Teodoro, MPS-Manufacturing Process Specification, MTS- Maintenance of Technological System, Naval Balsamo, Ditta Vito Capriati.
Punto di forza dell’idea progettuale – si legge ancora nella nota della AdSP – è la “costituzione reale e permanente di una partnership fra le imprese che operano nel porto di Brindisi, con l’investimento di circa 40 milioni di euro, realizzando un sistema strettamente integrato, finalizzato ad avviare attività di produzione, assistenza, manutenzione, rimessaggio, formazione e internazionalizzazione”.
“Prende vita un insediamento che può generare, nel breve termine, oltre 150 nuovi posti di lavoro” ha commentato il presidente dell’ente, Ugo Patroni Griffi, per il quale l’iniziativa è anche “un’occasione importante per riqualificare il personale in uscita dalla Red economy e da quel processo di transizione energetica che già sta provocando rilevanti ripercussioni sociali”
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