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Il maxi-debito di Moby nei confronti di Tirrenia Cin e gli accordi sui noleggi senza perizie
Oltre alle “Operazioni meritevoli di approfondimento”, la domanda di concordato appena presentata da Compagnia Italiana di Navigazione mette nero su bianco altre informazioni particolarmente rilevanti circa “I rapporti con Moby” da parte di Tirrenia. L’apposito paragrafo del documentazione con cui Cin ha chiesto al tribunale di Milano di essere ammessa al concordato in continuità inizia […]
Oltre alle “Operazioni meritevoli di approfondimento”, la domanda di concordato appena presentata da Compagnia Italiana di Navigazione mette nero su bianco altre informazioni particolarmente rilevanti circa “I rapporti con Moby” da parte di Tirrenia.
L’apposito paragrafo del documentazione con cui Cin ha chiesto al tribunale di Milano di essere ammessa al concordato in continuità inizia dicendo che “fin dalla costituzione del rapporto commerciale con cui la Società è stata autorizzata a vendere i biglietti relativi alle tratte operate da CIN, la prima (Moby, ndr) non ha mai provveduto a trasferire alla sua controllata le somme incassate per suo conto. Ciò al precipuo scopo di reperire le risorse necessarie, tra l’altro, al rimborso dell’indebitamente contratto nell’ambito della operazione di leveraged buy-out e della successiva fusione inversa di Onorato Armatori Spa in Moby”.
Al 30 giugno 2020 l’ammontare degli incassi non retrocessi da Moby a Cin ammonta a 98,1 milioni di euro, a fronte di un debito complessivo della prima nei confronti della seconda pari, alla stessa data, a 140,7 milioni di euro e di una posizione netta infragruppo di 65,2 milioni. Il documento aggiunge poi che, “sebbene in data 9 dicembre 2019 e 16 gennaio 2020 gli organi amministrativi delle due società abbiano conferito mandato ai rispettivi amministratori delegati di formalizzare un piano di rientro del debito in essere, detto accordo non è stato tuttavia mai perfezionato”.
Anzi nell’ultimo quinquennio “Cin ha inoltre corrisposto in favore di Moby dividendi e riserve di patrimonio netto pari a complessivi 95 milioni di euro, che – se sommati al saldo netto relativo alla suddetta esposizione commerciale – hanno comportato un trasferimento di risorse dalla controllata alla controllante per un ammontare complessivo superiore rispetto a quanto ricevuto da Cin nell’ambito dell’operazione di ristrutturazione del Gruppo”.
Il paragrafo in questione prosegue spiegando che, “al fine di reperire parte delle risorse finanziarie che sono state destinate a tali trasferimenti in favore di Moby, nel quinquennio in esame Cin ha proceduto a dismettere cinque delle sue motonavi, nonché a cedere i crediti dalla stessa vantata nei confronti dell’Erario e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Nel periodo in questione, “Moby e Cin hanno inoltre sottoscritto molteplici contratti di noleggio reciproco di motonavi, nonché contratti aventi ad oggetto la prestazione di servizi, i quali tuttavia non risultano essere supportati, sin dal momento della loro sottoscrizione, da apposite perizie predisposte da soggetti terzi, a conferma della congruità dei corrispettivi contrattualmente previsti rispetto a quelli di mercato, benché di tale congruità fosse stata data informativa nell’ambito di bilanci di esercizio della società”.
La domanda di concordato fa luce, infine, anche sulle operazioni relative alle nuove costruzione ordinate in Cina (tuttora in costruzione) e a quelle realizzate dal cantiere tedesco Flensburger-Schiffbau-Gesellschaft (già operative con contrato di noleggio a scafo nudo). “Con riguardo ai rapporti trilaterali intercorsi con Moby e con la F.lli Onorato Armatori, società costituita in data 27 settembre 2017 dai figli del presidente di Moby, Alessandro e Achille Onorato e amministrata da quest’ultimo, essi hanno visto in particolare: il noleggio a scafo nudo delle navi Alf Pollak e Maria Grazia Onorato da parte di F.lli Onorato in favore di Moby, che a sua volta le ha subnoleggiate a Cin e lo stesso è avvenuto per le nuove navi hull No 18121002 e hull No 18121004”.
Per effetto di tali contratti, “tra l’esercizio 2015 e il 30 giugno 2020 Moby ha ricevuto da Cin e quindi trasferito a F.lli Onorato risorse complessivamente pari a 47,8 milioni di euro” è scritto nella documentazione. Poi ancora si legge: “A tal proposito, una potenziale criticità che merita menzione è data dal fatto che l’ammontare delle somme trasferite nel quinquennio dalla società in favore di Moby (e da quest’ultima in favore di F.lli Onorato) non è stato oggetto di apposita perizia di stima predisposta da parte di un soggetto terzo, al fine di verificarne l’effettiva congruità rispetto alle normali condizioni di mercato”.
Il piano precisa infine che Cin e Moby hanno già definito i contenuti di un accordo transattivo volto alla risoluzione consensuale dei relativi contratti di subnoleggio sui nuovi traghetti in costruzione in Cina soggetto alla richiesta di autorizzazione da parte del tribunale milanese nell’ambito della procedura di concordato preventivo.
Nicola Capuzzo