Nel Pnrr un ipotetico nuovo bacino di carenaggio per il porto di Genova
Fra i vari interventi che il porto di Genova ha in previsione di realizzare negli anni a venire per le attività collegate alle riparazioni navali potrebbe trovare posto anche un nuovo bacino di carenaggio che andrebbe a sommarsi a quelli già esistenti. Lo ha rivelato, in occasione della presentazione dei nuovi capannoni del porto di […]
Fra i vari interventi che il porto di Genova ha in previsione di realizzare negli anni a venire per le attività collegate alle riparazioni navali potrebbe trovare posto anche un nuovo bacino di carenaggio che andrebbe a sommarsi a quelli già esistenti.
Lo ha rivelato, in occasione della presentazione dei nuovi capannoni del porto di Genova affidati in concessione alle aziende del comparto, il presidente dell’Autorità di sistema portuale Paolo Emilio Signorini. Queste le sue parole: “Abbiamo una grande occasione, quella del Pnrr: dobbiamo declinare il termine sostenibilità in questo comparto. L’abbiamo fatto anche in passato con i bacini elettrificati e stiamo anche procedendo a demolire tre relitti che erano ormeggiati in aree che potremo utilizzare come accosti (si tratta delle navi Mar Grande, Theodoros e Sentinel, ndr). Ora la sfida più grande è la copertura dei bacini e l’elettrificazione di tutte le attività industriali, alimentate da fotovoltaico. Con il governatore Toti, il sindaco Bucci e tutti gli operatori stiamo premendo per avere i finanziamenti e poter realizzare questi progetti, che segnerebbero la definitiva certificazione della competitività a Genova del comparto». Nel progetto di massima inviato al ministro per la transizione, Roberto Cingolani, l’attenzione è soprattutto sulla copertura dei due bacini più grandi di Ente Bacini, il n.4 e il n.5, più il superbacino Fincantieri a Sestri Ponente (opera che rientra nel progetto di ribaltamento a mare), ma la copertura è prevista per tutti «e c’è anche l’eventuale ipotesi di realizzare un nuovo bacino» ha rivelato Signorini. Un piano che prevede complessivamente un investimento di oltre 300 milioni fra Sestri Ponente, il comparto di levante, le coperture e l’ampliamento delle aree a terra.
Altri dettagli su questo ipotetico ulteriore bacino di carenaggio non sono stati rilasciati. Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY si tratterebbe al momento solo di un’ipotesi, inserita però come detto nei progetti candidati a ricevere risorse dal cosiddetto recovery Fund, sarebbe comunque una vasca galleggiante (dunque non un bacino in muratura) e le dimensioni lo renderebbero adatto in particolare agli interventi sui maxi-yacht. “Al momento sono ipotesi progettuali” ma sorgerebbe “a fianco del pontile ex superbacino” ha precisato Paolo Emilio Signorini.
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