L’impresa portuale Sir Spa può operare anche in banchina a Taranto
Sir Spa, azienda del gruppo Roma attiva anche come impresa portuale per imbarchi e sbarchi su nave e import-export di rifiuti, opererà anche a Taranto. Per la società si tratta del terzo scalo in cui sarà presente, oltre a quello di Brindisi e a quello di Portoscuso, in Sardegna, dove è sbarcata nell’estate 2020. Per […]
Sir Spa, azienda del gruppo Roma attiva anche come impresa portuale per imbarchi e sbarchi su nave e import-export di rifiuti, opererà anche a Taranto. Per la società si tratta del terzo scalo in cui sarà presente, oltre a quello di Brindisi e a quello di Portoscuso, in Sardegna, dove è sbarcata nell’estate 2020. Per quel che riguarda Taranto, Sir ha da pochi giorni ricevuto il via libera dalla port authority presieduta da Sergio Prete che le permetterà di effettuare movimentazione di rinfuse, project cargo e di altre merci.
Probabile che l’approdo della società nello scalo ionico abbia anche lo scopo di compensare il venir meno, nel porto di Brindisi, di parte della movimentazione del carbone, attività che Sir Spa effettuava nella banchina di Costa Morena est al servizio della centrale Enel della città in quanto aggiudicataria del relativo appalto.
Il processo di decarbonizzazione della centrale, tuttora in corso, ha avuto come effetto collaterale anche l’emergere di 38 esuberi (su 83 dipendenti totali) tra i lavoratori di Sir Spa, in eccedenza rispetto alle necessità del nuovo appalto. La vertenza sindacale per la ricollocazione dei lavoratori ha fortunatamente trovato un esito positivo proprio nei giorni scorsi, con la firma di un accordo, successivamente approvato anche dall’assemblea dei lavoratori, che prevede il mantenimento ‘entro l’appalto Enel’ di 45 addetti (scelti sulla base dell’inquadramento e delle mansioni) e il ricollocamento di 38 colleghi in attività extra portuali. L’intesa prevede che 15 di questi mantengano comunque il Ccnl porti, mentre per altri 8 è possibile comunque un ritorno nelle attività al servizio di Enel, pure con lo stesso contratto.
Il titolare del gruppo Roma, Antonio Roma, a SHIPPING ITALY ha spiegato che gli esuberi erano legati a uno specifico appalto di Enel Produzione: “La nostra impresa si è preoccupata di ricollocarli volontariamente su altre attività extra portuali. Basti considerare che l’azienda ad oggi impiega ben 220 lavoratori su 5 differenti rami d’azienda”.
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