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Per Costa Crociere rosso di 1,4 miliardi nel 2020 ma Carnival garantisce il supporto per la continuità
Seppure con qualche mese di ritardo per via delle limitazioni imposte dall’emergenza pandemica, Costa Crociere ha recentemente approvato e pubblicato il bilancio d’esercizio 2020 che considera i dodici mesi intercorsi fra l’1 dicembre 2019 e il 30 novembre 2020. Il valore della produzione è stato pari a 1,2 miliardi di euro (in calo da 4,3 […]
Seppure con qualche mese di ritardo per via delle limitazioni imposte dall’emergenza pandemica, Costa Crociere ha recentemente approvato e pubblicato il bilancio d’esercizio 2020 che considera i dodici mesi intercorsi fra l’1 dicembre 2019 e il 30 novembre 2020.
Il valore della produzione è stato pari a 1,2 miliardi di euro (in calo da 4,3 miliardi), il risultato operativo in perdita per 1,3 miliardi, mentre il risultato netto risulta in rosso per quasi 1,5 miliardi. La perdita d’esercizio (precisamente pari a 1,465 miliardi di euro) è stata coperta mediante utilizzo della riserva per utili portati a nuovo. L’utile netto di Costa negli ultimi tre esercizi era stato di 542 milioni nel 2017, 629 milioni nel 2018 e 649 milioni nel 2019.
Gli amministratori sottolineano di aver ricevuto “l’impegno da Carnival Corporation & Plc di assicurare supporto finanziario e/o contribuzioni in conto capitale alla società che possano coprire tutti i rischi legati al fabbisogno di liquidità nei prossimi dodici mesi”.
Costa prevede anche per l’esercizio 2021 (che si chiuderà al 30 novembre prossimo) una perdita netta ma la controllante Carnival Group non farà mancare il proprio supporto, così come ha fatto lo scorso febbraio mettendo a disposizione della società un ulteriore versamento in conto capitale pari a poco più di 1 miliardo di euro.
In data 1 dicembre 2019 le navi Costa Atlantica e Costa Mediterranea erano state conferito alla nuova società CSSC Italy Cruise Investments Srl (erano da tempo destinate a costituire la flotta della nuova compagnia Cssc Carnival Cruise Shipping Limited che nei mesi scorsi è stata ceduta integralmente a Carnival). La società guidata da Michael Thamm ricorda che, “a seguito della pausa del normale svolgimento della nostra attività è stato accelerato il programma di rimozione delle navi con vita utile residua più breve. Costa Victoria, Costa neoRomantica e Costa neoClassica sono state vendute nel corso del 2020 per una variazione di bilancio pari al loro valore netto di 189,7 milioni di euro” e generando minusvalenze per complessivi 33 milioni di euro.
A fine esercizio sono state anche svalutate a bilancio le seguenti navi: Costa Fortuna per 102 milioni, AidaCara per 41,7 milioni, Aida Vita per 51,5 milioni e AidaMira per 34,2 milioni. Sono stati invece effettuati lavori di ammodernamento e migliorie sulle navi della flotta per complessivi 79,3 milioni di euro. Fra le operazioni significative avvenute nel corso del 2020 la compagnia segnala anche la cessione al socio di minoranza del 10% di EcoSpray mantenendo comunque il 50,88%.
A proposito dei finanziamenti a lungo termine (principalmente con European Investment Bank, Bayerische Landesbank, Lloyd’s Bank e Intesa Sanpaolo) nel giugno 2020 è stata ottenuta una deroga sui covenant fino al 30 novembre 2021 per cui Costa sarà tenuta a rispettare le condizioni previste nei finanziamenti a partire dalla prossima data di verifica del 28 febbraio 2022. Un’ulteriore deroga fino alla fine dell’anno fiscale 2022 è stata concessa a dicembre 2020 e in cambio la società ha fornito addizionali restrictive covenants: fra questi figurano minimo di liquidità e conventa negativi supplementari, comprese le limitazioni sull’indebitamento, sui pegni, sui pagamenti limitati, sui dividenti e sulle acquisizioni. Il bilancio specifica che l’incremento degli oneri finanziari rispetto all’esercizio 2019 è dovuto all’aumento dei tassi d’interesse e degli oneri aggiuntivi sostenuti in fase di rinegoziazione dei finanziamenti stessi.
Al fine di ridurre al massimo i costi di gestione la compagnia armatoriale genovese ha disposto, oltre “alla sospensione di tutti i servizi di crociera, la diminuzione delle spese di marketing e vendita, una combinazione di orari lavorativi ridotti e tagli di stipendio e benefit in tutta la compagnia, incluso il management, il congelamento delle assunzioni in tutta l’organizzazione, il ridimensionamento dei ruoli di consulenti e collaboratori, le riduzione delle spese in conto capitale relativo alle nuove navi in costruzione”.
A proposito dell’ottimizzazione della flotta, Costa prevede che la capacità offerta sarà impattata dalla ripartenza graduale delle attività crocieristiche, dalla diminuzione dell’attuale capacità e dalla ritardata consegna delle nuove navi in costruzione. Oltre alla vendita di alcune navi più datate, la compagnia ha infatti posticipato da metà 2021 a fine anno la consegna di Costa Toscana e AidaCosma.
Nel suo bilancio Costa afferma che “è molto difficile stimare l’impatto complessivo della diffusione di Covid-19 sulla nostra compagnia e sul settore crocieristico tout court anche perché molto dipende dagli sviluppi futuri compresa (ma non limitata a) la durata e la gravità della pandemia e il tempo necessario per la ripresa della domanda, dei prezzi e delle normali condizioni economiche e operative. Nella misura in cui la presenza del virus influisca negativamente sulle nostre attività, operatività, situazione finanziaria e utili, può anche avere l’effetto di far aumentare molti altri rischi”.
Nicola Capuzzo