Le navi di Marnavi tornano ad approvvigionare di acqua le Eolie
Il Ministero della Difesa – scrive la Gazzetta del Sud – ha autorizzato le navi cisterna di Marnavi a poter effettuare l’integrazione idrica di cui necessitano le isole Eolie per poter affrontare la stagione estiva. Secondo quanto riferito da diverse testate siciliane, gli approvvigionamenti di acqua potabile via nave erano infatti stati sospesi dalla Regione […]
Il Ministero della Difesa – scrive la Gazzetta del Sud – ha autorizzato le navi cisterna di Marnavi a poter effettuare l’integrazione idrica di cui necessitano le isole Eolie per poter affrontare la stagione estiva. Secondo quanto riferito da diverse testate siciliane, gli approvvigionamenti di acqua potabile via nave erano infatti stati sospesi dalla Regione Siciliana dopo che la Corte dei Conti aveva sollevato un caso per un presunto danno erariale nei confronti del ministero della Difesa.
Secondo quanto riportato nella sua relazione di inizio anno giudiziario 2021, la procura regionale della Corte dei Conti riferiva di avere depositato un invito a dedurre in cui contestava al sindaco di Lipari, all’assessore con delega ai servizi idrici del Comune, a un dirigente dello stesso municipio nonché ai dirigenti della Regione siciliana competenti per la materia appunto un danno erariale di circa 2,7 milioni di euro a causa del sottoutilizzo del dissalatore presente sull’isola e del conseguente ricorso al rifornimento tramite navi cisterna (nel dettaglio, unità di Marnavi, sulla base di incarichi assegnati dal Ministero della Difesa).
Secondo quanto riporta ancora la Gazzetta del Sud, nei serbatori dell’isola saranno ora scaricate 25 mila tonnellate di acqua che si andranno ad aggiungere a quelle fornite del dissalatore di San Vincenzo. L’impianto, che appunto continua a produrre al 50%, garantisce nel periodo estivo 4mila tonnellate di acqua anziché le 8.000 previste a causa di frequenti problemi tecnici.
Nelle loro contro deduzioni e in audizione di fronte ai giudici contabili, i dirigenti comunali e regionali avrebbero ribadito che “le navi venivano richieste e autorizzate dal ministero perché il dissalatore funzionava al 50% e non era in grado sia d’estate che d’inverno a garantire i fabbisogni degli isolani e dei turisti”. “Per molti anni sia d’estate che d’inverno – ha dichiarato in particolare il vice sindaco di Lipari – per il non funzionamento del dissalatore è mancata l’acqua sull’isola e siamo stati costretti a chiedere alla Regione l’integrazione con le navi cisterne. I dirigenti regionali hanno accordato la richiesta inoltrandola al ministero che l’ha accordata”.
Secondo il report della Corte dei Conti l’approvvigionamento di acqua tramite navi risulta sette volte più oneroso rispetto a quello garantito da un impianto.
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