Congestione ai gate, dopo Livorno tocca a Genova: Trasportounito chiede di sanzionare i terminal
Come era prevedibile, l’accordo firmato alcune settimane fa sul trasporto contenitori da tutte le sigle dell’autotrasporto con alcune associazioni della committenza non ha per il momento dato frutti, non risultando fra i firmatari i rappresentanti di categorie centrali per il problema della congestione ai gate portuali, quali terminalisti e autorità portuali. E così nei giorni […]
Come era prevedibile, l’accordo firmato alcune settimane fa sul trasporto contenitori da tutte le sigle dell’autotrasporto con alcune associazioni della committenza non ha per il momento dato frutti, non risultando fra i firmatari i rappresentanti di categorie centrali per il problema della congestione ai gate portuali, quali terminalisti e autorità portuali.
E così nei giorni scorsi si sono vissute ore di passione negli scali dell’alto Tirreno, con proteste vibranti degli autotrasportatori. Prima è toccato a Livorno e poi a Genova, dove ore ed ore di ingorghi autostradali registrati ieri hanno accumulato all’ingresso dei varchi portuali molto traffico camionistico da smaltire. Il che, unito – nella lettura di Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto (l’associazione genovese degli spedizionieri) – all’impennata stagionale del traffico turistico (ancora irrilevante però secondo l’Adsp) e alla “tardiva apertura dei varchi (06.00)”, ha causato un gigantesco congestionamento.
Un “blocco totale” alimentato secondo Trasportounito anche da un problema al varco del terminal Sech, anche se non si sarebbe trattato di un caso isolato, dato che per l’associazione dell’autotrasporto anche Bettolo, Psa Pra’ e Vado Ligure “sembrano soffrire dello stesso male oscuro: se aumentano i traffici, a causa dell’inadeguatezza delle strutture operative terminalistiche e delle infrastrutture stradali l’intero hub portuale e logistico va in tilt, con conseguenze che vengono pagate in prima battuta dal mondo dell’autotrasporto”.
Oltre a rilevare il problema, Trasportounito ha questa volta richiamato la rilevanza nazionale e chiamato in causa l’Autorità di Sistema Portuale, chiedendo l’istituzione di un sistema sanzionatorio a carico dei terminalisti, ritenuti i principali responsabili del problema: “Occorrono livelli di servizio minimi predefiniti dalle Autorità di Sistema Portuale e una puntuale tracciabilità dei tempi operativi garantiti ad autotrasporto con conseguente individuazione delle responsabilità per chi sbaglia. Il tema è nazionale e da oltre un anno vettori e committenti hanno chiesto al Ministro di poterne discutere a fondo per individuare soluzioni efficaci”.
Da qui il risalto meritato secondo Trasportounito “all’intervento del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di La Spezia che proprio in questi giorni ha firmato un’ordinanza che impone ai terminal standard minimi di servizio per il funzionamento dei varchi e la regolazione del traffico su gomma in entrata e in uscita”. L’ordinanza in realtà non è ancora stata varata, anche se il diretto interessato, Mario Sommariva ha confermato che sarebbe alle viste.
I dettagli del provvedimento spezzino sono però ancora ovviamente ignoti e la materia è spinosa. La diffusione territoriale degli episodi di congestionamento in tutti i porti maggiori, tuttavia, suggerirebbe forse un approccio più generale che localistico, magari in sede ministeriale, come auspicato da Fai Conftrasporto col presidente della sezione ligure Davide Falteri: “Autostrade liguri, un girone dantesco, intervenga il Governo. Lo faccia con urgenza perché qui si rischiano disordini: gli autisti sono allo stremo e non abbiamo l’alba di una programmazione dei cantieri. Al ministro Giovannini chiediamo con forza di ottenere immediatamente l’esenzione dai pedaggi per i mezzi pesanti”.
A.M.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY