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Il tribunale di Milano ha ammesso sia Moby che CIN (Tirrenia) al concordato preventivo
“Il Tribunale di Milano con decreto pubblicato in data odierna ha dichiarato Moby S.p.A. ammessa alla procedura concordataria proposta dall’impresa”. Lo stesso ha fatto anche per Compagnia Italiana di Navigazione. Ad annunciarlo è stata la stessa compagnia di traghetti controllata da Vincenzo Onorato con una nota nella quale si legge: “Moby Spa, dopo aver superato […]
“Il Tribunale di Milano con decreto pubblicato in data odierna ha dichiarato Moby S.p.A. ammessa alla procedura concordataria proposta dall’impresa”. Lo stesso ha fatto anche per Compagnia Italiana di Navigazione.
Ad annunciarlo è stata la stessa compagnia di traghetti controllata da Vincenzo Onorato con una nota nella quale si legge: “Moby Spa, dopo aver superato il periodo di emergenza Covid 19 grazie a un focus sui ricavi e sulla marginalità, proseguirà in continuità il suo piano industriale e commerciale che ha già ottenuto un grande riconoscimento dal mercato in questo avvio di stagione turistica che conferma per la compagnia numeri in crescita”. Stesse parole anche per Tirrenia Cin.
Una prima versione del piano concordatario era stata presentata da Moby al tribunale a fine marzo a prevedrebbe, come raccontato nel dettaglio da SHIPPING ITALY, la cessione di cinque navi, due immobili, la reintroduzione nel perimetro aziendale di due moderne navi (Alf Pollak e Maria Grazia Onorato) e un’iniezione di denaro (2 milioni di euro) da parte di Onorato.
Il piano presentato per Cin a fine maggio prevede invece (fra l’altro) la cessione di cinque traghetti.
L’istanza di concordato preventivo di Moby, poi aggiornata a metà giugno, prevedeva le seguenti condizioni di rimborso: per i creditori assistiti da privilegio speciale ipotecario e pignoratizio è previsto il pagamento nei limiti della capienza dei beni su cui insiste il privilegio, per quelli con privilegio speciale sui beni della società la proposta prevede la soddisfazione minima al 13% e massima al 19% entro 48 mesi dall’omologa del concordato, tutti i restanti creditori commerciali chirografari saranno soddisfatti nella misura minima pari al 15% e massima del 21% delle rispettive pretese sempre entro 48 mesi.
A decidere le sorti di Moby e Cin, esprimendo a dicembre il proprio voto favorevole o contrario al piano di rimborso, saranno di fatto gli istituti di credito finanziatori (originariamente per 260 milioni) e gli obbligazionisti (300 milioni di euro) che hanno in mano ben oltre il 50% dell’esposizione debitoria della ‘balena blu’.